Ora Giorgia Meloni ha paura. Ha paura di non riuscire a contenere i numeri degli sbarchi e gli strascichi polemici che nell’opinione pubblica ha lasciato il naufragio di Cutro, con decine di morti tra cui molti bambini. Leggi anche >>> Migranti, altro che blocco navale: è invasione
Non si ferma l’esodo dei migranti dalle coste africane, a nulla sembra servire il decreto flussi varato dal Governo: dall’inizio dell’anno gli arrivi sono stati oltre 20mila, il triplo dello scorso anno nello stesso periodo. E adesso Giorgia Meloni ha paura di non saper fronteggiare l’emergenza, al punto da aver convocato un vertice con i servizi segreti. Perché all’allarme invasione si unisce anche il rischio russo: la tratta delle povere anime dall’Africa, infatti, sarebbe da mesi in mano ai mercenari della Wagner e, secondo i dati dell’intelligence, i flussi che dalla Turchia puntano dritto verso Calabria, Sicilia e Puglia sarebbero gestite da organizzazioni criminali curde e pakistane che usano il web per pubblicizzare i loro servizi.
“Le cifre degli arrivi sono impressionanti, con la bella stagione il problema può solo aggravarsi — spiega la premier —. Se l’Europa non si muove e continua a lasciarci soli, quest’estate sarà un’invasione”. E’ necessario agire subito, con l’aiuto essenziale della UE: ok le parole di sostegno di Michel e von der Leyen, ma ora per Meloni “servono i fatti: mi aspetto che il 23 e 24 marzo al Consiglio Ue l’Unione batta finalmente un colpo”. L’obiettivo della premier è ottenere una nuova missione militare di pattugliamento e salvataggio come quella avviata tra il 2015 e il 2020, chiamata Sophia. Leggi anche >>>>> Migranti, la denuncia del fedelissimo di Salvini: “I barconi ce li manda Putin”
In ballo c’è la sicurezza dell’Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani lo ha detto chiaramente. “Le parole e le normali iniziative di contrasto non bastano più, bisogna passare velocemente ai fatti – ha spiegato il vice premier collegato da Israele, consigliando a Meloni di battere i pugni sul tavolo dell’Europa -. Se la Tunisia esplode arriveranno mille persone al giorno”. Il nodo Tunisia è cruciale, secondo la relazione del Dis: il paese attraversa una devastante crisi politica ed economica, con il presidente Kais Saied che ha intenzione di chiudere le porte all’immigrazione irregolare che arriva dall’Africa sub-sahariana. Sono in migliaia, perciò, ad affrontare la corsa contro il tempo per raggiungere l’Italia. Il Governo è, pertanto, tentato dal coinvolgere l’Onu.
“Molti immigrati arrivano da aree controllate dalle truppe di Wagner — conclude con ansia Tajani —. Non vorrei ci fosse anche un tentativo di spingere i migranti verso l’Italia”. Il rischio che l’Italia sia oggetto di una ritorsione russa che prevede l’invasione dalle coste africane come “punizione” per il sostegno all’Ucraina è più che reale. E adesso Giorgia Meloni ha paura.
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