La notizia arriva da Afragola, vicino Napoli, dove da quasi 50 giorni molti pazienti disabili dell’Aias sono stati lasciati senza terapie. Si tratta per la maggior parte di bambini autistici. La struttura sanitaria campana si trova da mesi in seria difficoltà economica e amministrativa e la causa di questo caos è un contenzioso aperto con la Asl locale. Per cercare di risolvere il problema interviene ora anche il ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli.
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Bambini autistici e disabili lasciati senza cure ad Afragola
Il ministro Locatelli, durante un incontro online con l’associazione ‘La Battaglia di Andrea’, che si occupa dei diritti dei disabili, rassicura tutti comunicando che, secondo le informazioni fornite dalla Regione Campania, la situazione di grave disagio per i bambini autistici e per gli altri pazienti del centro di Afragola potrebbe presto risolversi.
“Siamo fiduciosi dell’intervento del ministro Locatelli. – dichiara Asia Maraucci, presidente dell’associazione ‘La Battaglia di Andrea’ – Ma siamo anche molto preoccupati, perché ad oggi non abbiamo nessuna nuova informazione al riguardo. – aggiunge preoccupata – L’unica cosa che sappiamo è che ormai sono passati quasi due mesi e questi bambini autistici sono senza terapie. E questa è l’unica cosa che per noi conta. Alcune mamme ci hanno segnalato che i figli disabili stanno avendo problemi nella loro vita quotidiana, dalla scuola alla vita familiare. Stanno diventando scontrosi, qualcuno violento e sembra che nessuno riesca a trovare una soluzione”, lancia l’allarme rispetto alla drammatica situazione di Afragola.
“Mio figlio sta regredendo, non sappiamo più cosa fare. – questa invece la drammatica testimonianza di Luigi, padre di uno dei bambini autistici – Si sente frustrato e rifiutato, e sta diventando a tratti violento. Sono sei anni che mio figlio fa terapia. Le cose andavano bene, ma in questi 50 giorni è regredito tantissimo e sicuramente se e quando riprenderanno le terapie ci vorrà tantissimo tempo per recuperare tutto questo che abbiamo perso”, conclude disperato l’uomo.
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