Sono giorni di apprensione per Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano perché affetto da una infezione polmonare provocata da una leucemia mielomonocitica cronica di cui si è scoperto soffre da qualche anno. Le sue condizioni sono gravi ma stabili. Al suo capezzale sono accorsi i familiari e gli amici più stretti. Ma a preoccuparsi per lui c’è anche Massimo Tartaglia, l’uomo che nel 2009 gli lanciò contro una statuina del Duomo di Milano provocandogli gravi ferite al volto. Ora Tartaglia, intervistato da Repubblica, si dice pentito e rilascia delle dichiarazioni sorprendenti.
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Silvio Berlusconi malato, parla Massimo Tartaglia
“Ho appena rivisto le immagini in tv. – dice Massimo Tartaglia a Repubblica – Sto seguendo la vicenda di Silvio Berlusconi. E chi è che non la segue? Mi dispiace. Ho sentito che ha diverse patologie, una leucemia, la polmonite. Che deve fare la chemioterapia. Che è il secondo ricovero nel giro di pochi giorni. Non mi interessa se qualcuno pensa male di me. Sono passati 13 anni, quella sera io ero fuori, non stavo bene. Adesso mi dispiace per Berlusconi veramente. Non è un mio parente stretto, non voglio essere ipocrita nel dire che sto soffrendo eccetera. Non nascondo nemmeno che all’epoca avevo sviluppato una rabbia e un odio nei suoi confronti. Ma Spero tanto che si riprenda, prego con il cuore per lui”.
“Con me si è comportato bene. – Massimo Tartaglia usa parole dolci per Silvio Berlusconi – Mi ha graziato. Io gli scrissi una lettera attraverso i miei avvocati per chiedergli di perdonarmi. Lo ha fatto. Non ha mai agito nei miei confronti. Avrebbe potuto chiedermi un risarcimento, avrebbe potuto rovinarmi. E invece niente. Glielo riconosco. Gli ho tirato quella statuina perché lo vedevo come il simbolo di un sistema che io detestavo e che volevo combattere. E poi Berlusconi pronunciò una frase, nel 2006, che non mi era mai andata giù: ‘Non possono esserci così tanti coglioni che votano sinistra’. Aveva insultato chi non lo votava, una cosa assurda e inaccettabile”.
“Ho sbagliato ad aggredirlo, quella sera non ero in me. – Massimo Tartaglia si scusa più volte con la sua vittima illustre – Avevo accumulato rabbia, frustrazione, disperazione. Ero depresso. Per il lavoro e per una storia con una ragazza su cui avevo riposto aspettative. Berlusconi, ripeto, per me era diventato il rappresentante di un sistema che mi aveva stritolato. Gli auguro di superare questo momento così come ha superato anche gli altri problemi di salute. Tutte le volte che viene ricoverato qualcuno riparla di me e di quella brutta storia del 2009. Adesso voglio che Silvio Berlusconi recuperi tutta la salute del mondo. Aspetto stia meglio, sono sicuro che la gente mi crede”, conclude.
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