Il governo Meloni ha annunciato nel Documento di Economia e Finanza (Def) un taglio del cuneo fiscale che andrà a beneficiare i lavoratori con redditi bassi, ovvero fino a 25.000 euro lordi annui. Questo intervento, il secondo dopo quello previsto dalla Legge di Bilancio, prevede uno stanziamento di 3 miliardi di euro per la riduzione delle tasse sul lavoro e sarà in vigore per il periodo maggio-dicembre.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il taglio del cuneo fiscale costerà cinque miliardi di euro nel 2023. La normativa prevede un’esenzione del 3% sulla quota di contributi previdenziali dei lavoratori dipendenti pubblici e privati per le retribuzioni fino a 25.000 euro lordi annui. Per la fascia successiva, tra 25.000 e 35.000 euro di reddito, l’esenzione sarà del 2%.
Tuttavia, l’effetto sui soldi in più in busta paga sarà relativamente modesto. Per i redditi fino a 25.000 euro lordi annui, il risparmio mensile sarà di circa 41,15 euro e di 493,85 euro all’anno. Per redditi tra 27.500 e 35.000 euro, il beneficio in busta paga sarà di circa 30 euro al mese, pari a 360-390 euro all’anno.
Attualmente, il carico del cuneo fiscale-contributivo è sostenuto per due terzi dalle imprese e per un terzo dai lavoratori. Il livello di cuneo fiscale in Italia è tra i più alti al mondo, raggiungendo il 46,5% della retribuzione per un lavoratore single standard, che sale quasi al 50% quando si includono anche gli oneri e i contributi sociali.
Va sottolineato che il Def ha anche alzato le stime di crescita del Prodotto Interno Lordo per il 2023, passando dall’0,6% all’1% rispetto all’anno precedente, e prevede una riduzione del debito pubblico dal 144,4% del 2023 al 140,4% nel 2024.
In sintesi, il taglio del cuneo fiscale annunciato nel Def dal governo Meloni è destinato a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie italiane con redditi bassi, ma l’effetto sulle buste paga sarà limitato e il carico del cuneo fiscale rimane ancora tra i più alti al mondo.