Sta facendo scalpore la notizia che il ristorante stellato dello chef Carlo Cracco, che si trova in Galleria a Milano, abbia accumulato un passivo di 4,6 milioni di euro in cinque anni. Ad infiammare ulteriormente la polemica sui social ci pensa il suo collega Giancarlo Morelli. Lo chef Michelin, proprietario di quattro ristoranti tra Milano, la Brianza e la Sardegna, pubblica un post sul suo profilo Instagram che manda su tutte le furie gli hater che accusano i due esperti gastronomici di praticare prezzi proibitivi e improponibili per i loro piatti.
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Carlo Cracco difeso da Giancarlo Morelli
“Ma il passivo di Cracco non è il passivo di Carlo Cracco. – inizia così il post di Giancarlo Morelli su Instagram – È il passivo di noi tutti ristoratori che facciamo da sempre una cucina di qualità. Il suo passivo è un segnale drammatico della crisi che sta attraversando l’alta ristorazione. Affitti troppo alti, energia alle stelle, personale sempre più difficile da reperire e concorrenza spietata”.
“Speravo che la gente negli anni avesse imparato a mangiare. – ecco l’affondo di Giancarlo Morelli contro gli italiani – Mangiare meno e mangiare meglio, invece sono incredulo di quanta gente ci sia in coda nei fast food, nei ristoranti veloci, nei casottini sorti per strada durante il Covid, dove neanche ti siedi per mangiare. Parliamo di igiene, di pulizia, di attenzione. Noi non possiamo neanche usare i mestoli di legno per girare il risotto, e più della metà di questi posti non ha neanche il cesso! Azzannano famelici cartocci di cibo, e metà di loro non sa neanche cosa stia masticando”, attacca il collega di Carlo Cracco.
“Capisco che i ristoranti come i nostri siano più cari del cartoccio per strada. Ma fare la spesa dal contadino non è uguale a quella dell’ingrosso o del super. – si lamenta ancora Giancarlo Morelli – Un cameriere che ti serve a tavola con professionalità richiede impegno e formazione. Un cuoco esperto va premiato per la disponibilità e il sacrificio. Gente, non pensate ai debiti di Cracco perché gran parte della ristorazione vive di debiti per sopravvivere perché non siamo né ladri ne impostori. A prescindere dal fatto che Carlo è un caro amico e collega, io ritengo che sia uno chef eccellente. Un innovativo, un lungimirante. Ma saranno poi caxxi suoi, o no?”, conclude polemico.
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