Hanno provocato un terremoto in Vaticano le accuse lanciate da Pietro Orlandi contro Papa Giovanni Paolo II. Ospite la settimana scorsa di Dimartedì, il fratello di Emanuela Orlandi, la ragazza con cittadinanza vaticana scomparsa in circostanze misteriose a Roma nel 1983, ha infatti puntato il dito contro Carol Wojtyla. “Ogni tanto usciva di sera e andava in giro con due suoi amici polacchi. Secondo qualcuno non andava certo a benedire delle case”, questa la frase che suscita scalpore e indignazione. Contro Orlandi e a difesa di Wojtyla si fa sentire prima Papa Francesco e poi, in modo ancora più duro, il fotografo polacco Gregorio Galaska che per circa vent’anni ha lavorato a fianco del suo connazionale.
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Pietro Orlandi accusa Wojtyla e fa infuriare Galaska
“Illazioni offensive e infondate”. Così Papa Francesco durante il Regina Coeli ha bollato le accuse di Pietro Orlandi contro il suo predecessore Carol Wojtyla. “Sono ancora scioccato dalle parole di questo signore. – dichiara invece all’Adnkronos il fotografo polacco Gregorio Galaska – Queste esternazioni, puro fango, sciocchezze, fanno male anche alla memoria della sorella scomparsa in circostanze misteriose perché sono state fatte tante indagini e alla fine non si è trovato niente”.
Secondo Galaska, inoltre, Pietro Orlandi con le sue parole avrebbe arrecato un danno anche alla sorella Emanuela “perché Giovanni Paolo II è stata la persona più onesta che sia vissuta in questa terra. Se non è stato santo lui, questo mondo è perso”, si lamenta l’ex fotografo ufficiale di Wojtyla.
Il professionista però non si accontenta ed affonda ancora il colpo sottolineando che, a questo punto, le eventuali scuse di Pietro Orlandi a Carol Wojtyla “sarebbero troppo poco per tutto il fango propalato. Le scuse poi le potrebbe fare solo un uomo grande. Il Vaticano dopo tutto questo dovrebbe chiudere il caso. Le cose si trattano sul serio ma se devono prendere questa piega, meglio fermarsi”, conclude Galaska.
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