Il Comune di Trevignano Romano, in provincia di Roma, ha ordinato la demolizione del santuario della Madonna di Trevignano, al centro di un’indagine della procura di Civitavecchia. La vicenda è stata scoperta dopo un esposto di un investigatore privato, secondo cui alcune persone sarebbero state truffate e convinte a versare ingenti somme di denaro da una donna di 53 anni, conosciuta come Gisella Cardia, che sostiene di ricevere ogni terzo giorno del mese messaggi dalla Madonna.
La statua e la teca che la protegge sono tra le strutture che il comune ha ordinato di smantellare perché l’area è classificata come “paesaggio naturale agrario” e senza autorizzazioni non possono essere costruite strutture, nemmeno temporanee. Tuttavia, l’associazione che gestisce il santuario ha annunciato un ricorso al tribunale amministrativo regionale. La vicenda è al centro di un’indagine per truffa e bancarotta fraudolenta. La donna, dopo il fallimento della sua azienda di ceramiche a Patti, in Sicilia, si trasferì in provincia di Roma e iniziò a raccogliere denaro da coloro che credevano nella sua storia, anche se il suo vero nome è Maria Giuseppa Scarpulla.