Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato in un’intervista al Guardian che avrebbe combattuto fino alla morte se i russi avessero attaccato la sua sede a Kiev all’inizio della guerra. Zelensky ha anche svelato di portare sempre con sé una pistola.
Nei primi giorni dell’invasione russa del 24 febbraio 2022, i funzionari ucraini hanno dichiarato che le unità dell’intelligence russa hanno tentato di irrompere a Kiev, ma sono state sconfitte e non sono riuscite a raggiungere Bankova Street, il quartier generale del presidente.
In risposta alla domanda su come avrebbe reagito se i russi avessero assaltato la sua sede, Zelensky ha dichiarato: “Avrei combattuto. Con me ho sempre una pistola. La mia cerchia ristretta avrebbe fatto altrettanto. Siamo pronti a tutto, anche a morire”.
Il presidente ucraino ha anche sottolineato che sarebbe stato una vergogna per l’Ucraina se fosse stato catturato dai russi, aggiungendo: “So sparare. Riuscite a immaginare un titolo come ‘Il presidente dell’Ucraina è stato catturato dai russi?’ Questa è una vergogna. Credo che sarebbe una vergogna”.
La guerra in Ucraina è ancora in corso, con i combattimenti che continuano nonostante i tentativi di negoziare una pace duratura. L’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014 ha già provocato tensioni tra i due paesi, che si sono intensificate con l’invasione russa del 2022. La dichiarazione di Zelensky dimostra la determinazione e il coraggio del presidente e del popolo ucraino nella lotta contro l’aggressione russa.