Sta facendo ancora discutere la decisione del governo guidato da Giorgia Meloni di tenere il Consiglio dei ministri sul nuovo decreto lavoro proprio il primo di maggio, giorno della Festa dei lavoratori. La polemica è esplosa soprattutto tra il premier e il segretario della Cgil Maurizio Landini che ha criticato duramente questa scelta. “E allora se non bisogna lavorare il Primo Maggio si annulli il concertone di piazza San Giovanni”, è stata la replica piccata della Meloni. Premier che poi se l’è dovuta vedere con l’attacco compiuto nei suoi confronti dal leader di Italia Viva Matteo Renzi che non crede affatto al taglio delle tasse annunciato dalla sua avversaria politica.
Leggi anche: Primo Maggio, l’ennesima fuga di Giorgia Meloni: niente domande, solo un video
Taglio delle tasse, Renzi contro Meloni
“Il tempo ci sta dando ragione anche sulle tasse. – così Matteo Renzi sulla sua e-news – Ieri la Meloni ha voluto esagerare. Felice per aver tagliato di quattro miliardi le tasse, si è lanciata in una spericolata affermazione: abbiamo fatto il più grande taglio di tasse degli ultimi decenni. È un’affermazione palesemente falsa. Glielo abbiamo fatto notare sui social immediatamente ma questo non ha impedito che tutti i Tg riportassero la frase sul più grande taglio di tasse degli ultimi decenni”, affonda il colpo il leader di Iv.
Leggi anche: Tasse, i dati smentiscono la Meloni: ecco chi le evade di più
“Purtroppo la verità è che la realtà cede il passo alla ideologia, alla narrazione, alle falsità. – prosegue ancora Renzi – I numeri non contano. La premier Meloni taglia quattro miliardi di tasse sul lavoro e dice che questo è il taglio di tasse più importante degli ultimi decenni. Falso! Per fare esempi: gli 80€ valevano 10 miliardi all’anno, la cancellazione Imu prima casa quattro miliardi, l’Irap costo del lavoro sei miliardi. Vi risparmio tutto il resto dall’Ires a Industria 4.0 alle tasse per il mondo agricolo. La Meloni taglia quattro miliardi una tantum ed esulta. Noi abbiamo tagliato in silenzio 25 miliardi all’anno. Giorgia Meloni non ha litigato solo con la politica: ha litigato prima di tutto con la matematica”, conclude l’ex premier.
Ad aggiungere sale sulla ferita aperta dall’attacco di Renzi è anche Luigi Marattin. “Ieri non hanno deciso un aumento medio di 100 euro al mese, ma un aumento massimo di 60 euro (cioè quello medio è molto più basso), e solo per 6 mesi. Che abbia mentito la premier Meloni è grave. Ma il Mef conferma questa bugia?”, il deputato renziano punta il dito contro il presunto taglio delle tasse sul lavoro compiuto dal governo.
Leggi anche: Le proposte del governo per incentivare la natalità: “Niente tasse per chi ha almeno due figli”
Per Cottarelli è tutto falso: “Pura operazione contabile”
Anche Carlo Cottarelli interviene rincarando la dose. “Meloni ieri ha detto che i 4 miliardi per il taglio delle tasse derivano dalla prudente gestione dei conti pubblici. Non è vero. Eurostat ha riclassificato i bonus edilizi spostando 4 miliardi dal 2023 al 2022, una pura operazione contabile. È da lì che viene lo spazio, diciamo la verità”. È il tweet del senatore Pd ed economista.
Leggi anche: I provvedimenti del governo per aggiustare il Decreto Lavoro.