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Carlo Rossella, il nuovo affondo contro Giorgia Meloni: “Continuità di idee con Mussolini”

Nuovo durissimo affondo di Carlo Rossella contro Giorgia Meloni. Il presidente di Medusa Film, considerato un fedelissimo di Silvio Berlusconi, già nei giorni scorsi aveva attaccato il premier definendola una “donna pericolosissima che fa paura”. Ora, ospite di Giovanni Floris a Dimartedì, Rossella ci mette il carico paragonandola senza alcun dubbio a Benito Mussolini.
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Carlo Rossella Meloni Dimartedì

Carlo Rossella contro la Meloni a Dimartedì

“Non mi sono ancora accorto del governo Meloni nella parte positiva, mi sto accorgendo invece di cose negative sia di lei sia della sua compagine. – Carlo Rossella attacca Giorgia Meloni durante Dimartedì – Mi sembra sia una compagnia non certo frequentabile. Il giro meloniano è un giro che non mi interessa frequentare. Non mi piacciono le idee, il modo con cui si presentano, con cui parlano e ti guardano, anche dalla tv. È una cultura politica che non mi piace, che puzza di una ideologia di tanti anni fa”.

“Nel 1922 è andato al potere lui e nel 2022 è andata al potere lei. – affonda ancora il colpo Carlo Rossella a Dimartedì – C’è continuità di idee, espressione e slogan tra Mussolini e Meloni. Dentro la Meloni c’è una componente di fascismo, che è l’autoritarismo, il non voler capire gli altri, essere distante dal popolo, lontana. Pensa di essere vicina al popolo, ma non lo è. Sono vicini al popolo altri personaggi della politica italiana come Berlusconi, Prodi, Rutelli. Tra popolo e populismo c’è un abisso e il populismo non piace al popolo. Chi è vissuto in piccoli paesi come me sa come si sta vicino al popolo”, conclude.

Nel corso della sua intervista al quotidiano diretto da Marco Travaglio, Carlo Rossella aveva invece parlato di “intossicazione meloniana”. Un veleno rappresentato da Giorgia Meloni che, a suo dire, “solo Silvio Berlusconi potrebbe togliere. Ma temo che viva già in un altro tempo, in un’altra condizione. Questa donna è pericolosissima. È una ducia, ha dentro di sé il seme della tirannia naturalmente aggiornato alle consuetudini di questa nostra fiacca modernità. Il suo obiettivo è sottomettere. Il suo cerchio magico è la famiglia e non va oltre i confini del piccolo lembo familista, il suo traguardo è fare un uso monocratico della delega popolare. Io sono sinceramente impaurito. È fascista dentro”.
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