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Pensioni minime, aumenti in arrivo dal 1 luglio

C’è l’accordo per le pensioni minime, aumenti in arrivo dal 1 luglio. Finalmente 1,3 milioni di pensionati in Italia possono tirare un sospiro di sollievo. Aspettavano un aumento promesso da Meloni già da gennaio, ma gli è toccato attendere altri sei mesi. Non si sa che fine abbiano fatto gli impegni della maggioranza a sottolineare l‘urgenza del provvedimento già da Capodanno, ma tant’è. Bisognava proteggere le pensioni più basse dall’inflazione, arrivata all’11,6%. Ecco gli aiuti per chi percepisce una pensione minima che l’Inps erogherà da luglio e che ora arriva a 563,74 euro al mese, o anche più bassa.
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Aumenti delle pensioni minime, l'Inps le erogherà da luglio
Le pensioni minime godranno di un aumento da luglio

L’annuncio dell’Inps: gli aumenti delle pensioni minime in arrivo dal 1 luglio

Ecco la data tanto attesa: gli aumenti delle pensioni minime in arrivo dal 1 luglio. Il comma della manovra finanziaria che dava speranze sull’urgenza recita così: “Al fine di contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per il biennio 2022-2023” si prevede, “in via eccezionale, il riconoscimento in via transitoria di un incremento”. In quegli stessi giorni il governo brindava agli aumenti fino a 600 euro, ma solo per i pensionati over 75. Antipasto, si diceva, dell’ultima promessa elettorale di Berlusconi: pensioni minime a 1000 euro.

I tempi, però, si sono allungati per via dei percorsi tortuosi della burocrazia e delle procedure necessarie. La parola-chiave in questo settore è: “cumulo perequativo”. Il problema sta nell’individuare esattamente la platea che avrà diritto all’erogazione. Il cumulo serve a erogare in una prestazione tutti i trattamenti pensionistici di cui godono i titolari, al fine di evitare errori. Dall’Inps, comunque, annunciano che la procedura è in dirittura d’arrivo.

Inps, la circolare sulle pensioni minime

Al termine delle procedure, l’Inps ha annunciato che diventerà presto esecutiva la circolare del 3 aprile che entra nei dettagli delle fasce di erogazione. L’incremento: +1,5% per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo Inps quest’anno; 2,7% punti percentuali in più nel 2024. Per i pensionati che hanno 75 anni o più, invece, l’aumento per il 2023 è pari al 6,4 per cento.

Dalle percentuali passiamo alle cifre concrete. Si tratta, di base, di 8,46 euro in più al mese per chi ha meno di 75 anni. La pensione salirà da 563,74 a 572,20 euro. Per gli over 75, invece, il beneficio è più cospicuo: 36,08 euro al mese, con l’assegno che salirà da 563,74 a 599,82 euro. Da luglio, comunque, tutte le fasce d’età riceveranno anche gli arretrati che spettano loro da gennaio. Anche se c’è un possibile intoppo: è plausibile il rinvio di un mese proprio per reperire le cifre arretrate, giustificato dal fatto che le disposizioni di pagamento devono essere effettuate negli ultimi giorni del mese precedente. In soldoni: il governo a un mese di tempo, entro il 10 giugno, per onorare questa seconda promessa. La prima è saltata. Buona la seconda?

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