Nelle prossime ore a Strasburgo è in programma un importantissimo voto del Parlamento europeo che dovrà decidere se approvare il regolamento europeo per aumentare la produzione di munizioni per l’Ucraina. Fino a questo momento quasi tutte le forze politiche italiane, ad eccezione del M5S di Giuseppe Conte, hanno votato a favore dell’invio di armi a Kiev. Ma, complice la recente batosta elettorale alle Comunali, qualcuno al Nazareno sta pensando seriamente di cambiare rotta per cercare di recuperare qualche voto a sinistra. E così la deputata riformista ed ex responsabile Esteri del Pd, Lia Quartapelle, lancia un duro avvertimento alla segretaria del partito Elly Schlein.
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Armi all’Ucraina, per Quartapelle il Pd rischia di spaccarsi
“Forse non si è capito, ma il voto di domani a Strasburgo è di importanza cruciale. – avverte Lia Quartapelle intervistata da Repubblica – Mi auguro che sul regolamento europeo per aumentare la produzione di munizioni per l’Ucraina la segretaria del Pd tenga la barra dritta e non abbia cedimenti. Questo voto (sulle armi all’Ucraina) è importante perché va nella direzione di rafforzare l’integrazione europea come risposta all’aggressione russa. Tutti i Paesi membri, Italia compresa, hanno un’industria di armamenti tarata per un tempo di pace, ma purtroppo Putin ci ha trascinato in guerra e quindi bisogna fare in modo di adeguarla alle esigenze del conflitto in corso”.
“La proposta della Commissione prevede per la prima volta regole e risorse comuni nel campo della difesa. – spiega ancora Lia Quartapelle parlando del regolamento per le armi all’Ucraina – Per chi come il Pd si batte da anni per creare un unico sistema europeo di Difesa è un deciso passo in avanti. Capisco che non sia gradevole parlare di produzioni di armi, ma ripeto: dovremmo essere tutti sollevati che ci sia un’Europa solidale, disposta ad aiutare un altro Paese a rispondere a un’aggressione militare”.
“Leggo dai giornali che ci sono alcuni colleghi che vorrebbero astenersi. – conclude accigliata Lia Quartapelle – Mi auguro che Schlein intervenga per tenere la barra dritta. Il Pd ha sempre votato sì, mutare orientamento non romperebbe solo l’unità dei socialisti europei, schierati decisamente a favore, ma pure l’unità del Pd. Significherebbe cambiare la linea del partito sul conflitto in Ucraina senza averlo mai discusso da nessuna parte. Sarebbe un regalo incredibile alle destre: fra le forze politiche italiane resterebbero le uniche a votare per il rafforzamento della difesa europea, nonché a sostenere l’Ucraina e l’Occidente”.
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