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Giorgia e Matteo, è scontro totale. Davanti a tutti

Meloni Salvini lite alluvione

È come una replica di un episodio di Game of Thrones, ma ambientato a Roma, piuttosto che a Westeros. Il potere, l’intrigo, e le sorprese continue, solo che invece di draghi e spade, abbiamo alluvioni e sindaci.

Permettetemi di raccontarvi l’ultimo spettacolo di prestigio andato in scena nella nostra capitale: l’irascibile Matteo Salvini ha dovuto confrontarsi con l’inaspettata mossa di Giorgia Meloni, che ha nominato Nello Musumeci coordinatore di un tavolo con gli enti locali per affrontare la crisi post-alluvione in Emilia Romagna.

La rivelazione è stata tanto improvvisa che ha lasciato il vicepremier Salvini, per usare un eufemismo, sbigottito. Imagine la scena: i sindaci, riuniti a Palazzo Chigi, vedono il leader della Lega oscillare tra stupore, irritazione e gelo al momento dell’annuncio. Diciamo che non è stato il suo miglior ‘poker face’.

Nel frattempo, Galeazzo Bignami, capo di Fratelli d’Italia in Emilia Romagna, è rimasto fuori da ogni decisione, provocando un bel po’ di rabbia e di frustrazione. Come dicono: l’ira di un uomo escluso è terribile, ma l’ira di un politico escluso è, beh, è ancora peggio.

Però, la Meloni non è certo una da lasciarsi intimidire dalle tempeste politiche. Quando i sindaci hanno scoperto che Salvini avrebbe partecipato alla riunione invece di lei, lei si è presentata comunque, sfidando apertamente il leader del Carroccio. E’ stata lei ad annunciare che le riunioni del tavolo saranno gestite da Musumeci, scatenando ancora una volta il gelo di Salvini.

Questa guerra per il potere, però, sembra aver dimenticato l’elemento più importante: il popolo. Le vittime dell’alluvione, infatti, stanno ancora aspettando i soldi promessi per la ricostruzione. Di 2,2 miliardi di euro annunciati, solo 1,6 sembrano essere stati effettivamente stanziati, e di questi, soltanto 245 milioni sono destinati alla ricostruzione.

In tutto questo, è curioso notare come 900 milioni siano stati destinati a “ammortizzatori sociali” e “contributi a imprese esportatrici”, mentre 65 milioni sono stati destinati a ridurre le tasse su “istruzione e università”. Insomma, le priorità sembrano essere un po’ confuse. Almeno, questo è ciò che i sindaci sostengono, lasciando Palazzo Chigi senza alcuna certezza sui tempi di erogazione dei fondi.

E così, questa storia continua, con Salvini, Meloni e Musumeci come protagonisti di un dramma politico in cui, alla fine, i più danneggiati sembrano essere quelli che hanno già sofferto troppo. Non vediamo l’ora di vedere il prossimo episodio di questo “Reality Politico Romano”.