Sul dirottamento della nave turca la bufala di Crosetto. Probabilmente scatteranno solo tre denunce contro i presunti dirottatori della nave mercantile turca “Galata Seaways” a sud del Golfo di Napoli. L’operazione di intervento della marina italiana era stata annunciata in diretta da Bruno Vespa, con una certa solennità, dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. A quanto pare l’episodio è da ridimensionare.
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Dirottamento della Galata Seaways, episodio da ridimensionare
Presunto dirottamento della nave turca, la bufala di Crosetto. L’annuncio di Crosetto in diretta a “Porta a Porta”, raccontava di sette ore di tensione, dopo le quali le forze speciali della marina italiana hanno riportato l’ordine a bordo della nave mercantile turca “Galata Seaways”. L’imbarcazione sarebbe stata dirottata da un gruppo di individui armati di coltello. La nave, diretta in Francia dal porto turco di Topcular, era stata presa di mira da un gruppo di quindici individui stranieri che, saliti clandestinamente a bordo, avrebbero sequestrato l’equipaggio nel tentativo di arrivare nel paese europeo.
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L’episodio è avvenuto a sud del Golfo di Napoli, quando la nave ha improvvisamente deviato la rotta. A dare l’allarme è stato lo stesso comandante, che è riuscito a contattare il centro di ricerca e soccorso di Ankara con una richiesta di assistenza urgente. Grazie a questo tempestivo intervento, la nave è stata isolata dalle forze speciali della Marina italiana a poche miglia sotto Sorrento.
Nel tardo pomeriggio, la “Galata Seaways” è arrivata a Napoli, con a bordo uomini della squadra mobile e della Guardia di finanza. Fortunatamente, tutti i 22 uomini di equipaggio e i tre passeggeri sono incolumi.
Galata Seaways, le dichiarazioni di Crosetto
La notizia dell’operazione è stata rivelata dal ministro della Difesa Guido Crosetto, ospite di Bruno Vespa al Forum in Masseria. Crosetto ha dichiarato: “Quindici clandestini hanno preso il controllo di una nave turca al largo di Napoli, sequestrando 22 membri dell’equipaggio. Le forze speciali italiane di stanza a Brindisi sono intervenute e hanno ripreso il controllo della nave. Ora l’equipaggio è libero e la nave è in sicurezza”.
A monitorare la situazione era presente anche il Centro SAR francese, secondo il quale gli individui armati di coltello sarebbero stati due e la nave avrebbe dovuto dirigere a Setè, in Francia. L’aggressione all’equipaggio e al comandante è avvenuta circa 90 miglia a sud-ovest di Napoli. L’equipaggio è riuscito a rifugiarsi nella cittadella protetta del vascello, dirigendo la prua verso Napoli.
Sul posto sono intervenuti un boarding team del San Marco, decollato da Brindisi, e due navi della Guardia costiera, la “Gregoretti” e la “Montecimone” della Guardia di Finanza. Le forze speciali, arrivate con due elicotteri, hanno neutralizzato i 15 immigrati che si erano nascosti sulla nave, riprendendo il controllo dell’imbarcazione.
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Com’è andata veramente
Tre immigrati saranno denunciati a piede libero per possesso di armi. Le indagini sono condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e del Roan della Guardia di Finanza di Napoli e della Squadra Mobile. Si deciderà anche sull’eventuale reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ma pare che non ci sarà alcuna denuncia per il dirottamento.
Il commento di Repubblica, nel modo di esporre i fatti, è eloquente: “Tredici uomini, due donne. Tutti siriani, afghani, iracheni. Migranti che avevano deciso di provare a raggiungere l’Europa nascosti dentro uno degli autocarri imbarcati su una nave cargo in rotta dalla Turchia alla Francia. Ecco chi sono i ‘dirottatori’ del mercantile Galata seaways”.
“Volevano tentare la fuga dalla nave via mare di notte”, dichiarava ieri Crosetto. Difficile ci sia un collegamento tra gli individui coinvolti e organizzazioni terroristiche. Piuttosto, sembra che i migranti che si sono imbarcati clandestinamente siano stati scoperti durante la traversata e che uno di loro abbia reagito tirando fuori dei coltelli e cercando di attaccare, il che ha portato all’intervento della Marina italiana.
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