È con tristezza che annunciamo la scomparsa di Cormac McCarthy, stimato autore statunitense e vincitore del premio Pulitzer, deceduto all’età di 89 anni. Il suo editore, Penguin Random House, ha annunciato la triste notizia.
Nato il 20 luglio 1933, McCarthy ha lasciato un segno indelebile nel panorama letterario americano e internazionale. Conosciuto per il suo stile unico, feroce e poetico, ha scritto romanzi che esplorano le profondità dell’animo umano e le dure realtà dell’esistenza. Il suo lavoro ha mescolato il realismo brutale con momenti di bellezza straziante, in un linguaggio tanto austero quanto ricco.
McCarthy ha raggiunto l’apice del successo con il romanzo post-apocalittico “The Road” (“La strada”), pubblicato nel 2006. Questa opera cupa e toccante, che narra la lotta per la sopravvivenza di un padre e suo figlio in un mondo devastato, gli è valsa il prestigioso Premio Pulitzer. Il romanzo è stato successivamente adattato in un film omonimo, rafforzando ulteriormente il suo impatto culturale.
Tuttavia, la carriera di McCarthy non si limita a “The Road”. È l’autore di numerosi altri romanzi acclamati dalla critica, tra cui “No Country for Old Men” (“Non è un paese per vecchi”) e la trilogia “The Border Trilogy” (“La trilogia della frontiera”).
Le parole di McCarthy rimarranno indelebili nel cuore dei suoi lettori. “Sei le tenebre cieche in cui galleggio. Vengo da te. Una stella tremolante al di sopra dell’orizzonte lontano”, scriveva in “The Road”. E in “Blood Meridian” (“Meridiano di sangue”), offriva una visione altrettanto penetrante dell’umanità: “La verità su questo mondo è che nulla vi è occulto. Non lo è mai stato. Non lo sarà mai.”
Il contributo di McCarthy alla letteratura mondiale è immenso. Con la sua partenza, perdiamo un autore che ha brillato come una luce nel buio, rivelando con coraggio la brutale e bella verità dell’esperienza umana. Che possa riposare in pace.