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Ristoranti asiatici a Roma, sequestro choc dei Nas: ecco cosa hanno trovato

Una scoperta scioccante fatta dai carabinieri a Roma. Nel corso di un blitz compiuto in un capannone di via Tor Chiesaccia (in zona Ardeatina), i Nas (Nucleo anti sofisticazioni) hanno sequestrato 350mila confezioni di merce (per un totale di 875 tonnellate) destinata ai ristoranti asiatici. A riportare la vicenda è il quotidiano romano Il Messaggero che parla di “confezioni di cibo asiatico” in condizioni raccapriccianti con danni seri per la salute. Un sequestro che potrebbe dunque aver salvato la salute, e forse la vita, a diverse persone.
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Roma sequestro ristoranti asiatici

Roma: maxi sequestro di cibo per ristoranti asiatici

Il sequestro di alimenti compiuto dai Nas dell’Arma a Roma, insieme ai nuclei ispettivi del ministero della Salute, è stato dunque fondamentale per evitare problemi di salute anche gravi ai clienti dei ristoranti asiatici a cui erano destinati i prodotti ora sequestrati. La scadenza superata da molto tempo sembra essere l’ultimo dei problemi, visto che il cibo era accatastato tra escrementi di volatili e di topi, insetti morti e sporcizia, in condizioni al di fuori di ogni norma igienica.

Questo cibo, dunque, senza il sequestro da parte dei Nas, sarebbe finito nei piatti di qualche sfortunato avventore dei ristoranti asiatici di Roma. Il magazzino in cui è avvenuto il sequestro, infatti, non riforniva soltanto i locali situati nella zona Sud della Capitale, ma anche nel resto della città e in provincia. Dopo il sequestro il magazzino, gestito da un cittadino del Bangladesh, è stato chiuso con effetto immediato.

Il magazzino ora chiuso è soltanto una delle 21 aziende ispezionate dai carabinieri a Roma. In altre nove sono state rilevate le stesse carenze igieniche. Ma soltanto in un caso, a Formello, sono stati sequestrati 500 chili di alimenti di origine rumena. Come scrive ancora Il Messaggero, il valore complessivo della merce (e quindi anche di cibo asiatico avariato) che i Nas hanno sottoposto a sequestro è di circa due milioni euro.
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