Vladimir Putin dichiara guerra ai gay. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità l’omosessualità non è più considerata una malattia mentale già dal 1990. Ma in Russia continuano ad essere attivi numerosi centri dove ci si può curare da quello che è considerato un “male”. Anzi, secondo il portale russo lgbt Parni+, la cosiddetta “terapia di conversione” potrebbe presto essere proposta per legge, nonostante sia vietata dall’Onu ed equiparata ad una forma di tortura.
Leggi anche: Diritti lgbt, Giorgia Meloni sgridata al G7: “Preoccupati dall’Italia”
Russia: Putin dichiara guerra ai gay
La guerra contro i gay dichiarata dalla Russia di Vladimir Putin sarebbe confermata da un recente scambio di battute tra il deputato Anatolij Vasserman e il ministro della Sanità Mikhail Murashko. Il primo ha domandato se il ministero stesse studiando “metodi psicologici e, se necessario, psichiatrici per portare le idee sull’identità in genere in linea con la realtà”. Il secondo ha replicato ricordando che in Russia esistono già “diversi centri di ricerca scientifica e medica che tengono conto di questa direzione”.
Secondo Murashko, inoltre, sarebbe stato il presidente Vladimir Putin in persona ad ordinare di fondare un istituto per lo studio di “una serie di aree comportamentali”, tra cui proprio l’essere gay. Il ministro della Sanità della Russia ha inoltre precisato che il nuovo istituto sorgerà presso il Centro Serbskij che ai tempi dell’Unione sovietica ‘curava’ i dissidenti trattandoli come malati di mente.
Inoltre in Russia, proprio in questi giorni, si sta discutendo alla Duma, la Camera bassa del Parlamento, una legge che proibisce la transizione di genere. Legge che ha buone probabilità di essere approvata velocemente, visto che in prima lettura ha ottenuto 400 voti favorevoli su un totale di 450. Vladimir Putin, infine, già dieci anni fa ha vietato per legge la cosiddetta “propaganda lgbt” con la motivazione che è vietato “promuovere relazioni sessuali non tradizionali”. Divieto che, fino al 5 dicembre scorso, valeva soltanto per i minorenni, ma che ora è stato esteso a tutte le età e a tutti i media, come cinema, letteratura, arte e musica. Insomma, una vera e propria guerra ai gay.
Leggi anche: Retorica anti lgbtiq, il Parlamento europeo condanna Italia, Polonia e Ungheria