Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, afferma di aver negoziato con Prighozhin «lo stop ai movimenti» delle truppe di Wagner, stando a quanto diffuso via Telegram, e che il capo della milizia ha accettato. Il capo del Gruppo Wagner, Evgenij Prigozhin, ha appena pubblicato un messaggio audio in cui annuncia di aver dato l’ordine di riportare i convogli nelle sue basi “per evitare uno spargimento di sangue”. L’annuncio conferma quello fatto pochi minuti prima dal presidente bielorusso Aleksander Lukashenko, secondo cui Prigozhin aveva accettato di fermare l’avanzata dei suoi uomini in direzione di Mosca. “Siamo arrivati a 200 chilometri da Mosca senza versare una goccia di sangue – ha spiegato Prigozhin -. Ora che per continuare dovremmo versarne, per senso di responsabilità facciamo invertire la rotta ai nostri convogli e facciamo ritorno alle nostre basi”.
La giornata è stata caratterizzata da un’escalation di tensione tra il Gruppo Wagner e il governo russo. Il leader della milizia privata Wagner, Evgenij Prigozhin, ha sfidato apertamente Mosca annunciando di controllare la città russa di Rostov e minacciando di marciare su Mosca con i suoi 25.000 uomini, pronti a morire, se il ministro della Difesa, Serghej Shoigu, non avesse accettato di incontrarlo.
La dichiarazione di Prigozhin ha suscitato l’ira del presidente russo, Vladimir Putin, che ha denunciato l’atto come un tradimento e ha promesso di punire i responsabili, facendo riferimento ai tragici eventi del 1917.
In risposta alla minaccia di Prigozhin, Mosca ha adottato immediate misure di sicurezza. La Piazza Rossa e il Mausoleo di Lenin sono stati chiusi al pubblico, mentre a Lipetsk sono stati scavati fossati lungo l’autostrada per impedire al convoglio dei ribelli l’accesso alla capitale. Gli agenti segreti russi, noti come 007, hanno affermato che Prigozhin stava cercando di attuare un colpo di Stato, intensificando ulteriormente la tensione.
Solo dopo questa escalation di eventi, Lukashenko è intervenuto per negoziare un accordo con Prigozhin, che ha portato alla decisione di fermare l’avanzata delle truppe di Wagner. Prigozhin ha annunciato l’ordine di ritirare i convogli e far rientrare i soldati nelle basi per evitare uno spargimento di sangue.