Gli italiani sembrano avere un grande feeling con la Green Economy, almeno stando alle statistiche ufficiali che vedono in tutti i settori in cui si diparte l’economia ecosostenibile il nostro Paese veleggiare agevolmente nei primi posti delle classifiche europee. Ad attestare questo sorprendente risultato è stato Ecomondo, l’evento che si svolge ogni anno a Rimini, che nella sua ultima edizione ha visto la partecipazione di ben 64 organizzazioni operanti ormai da tempo in quello che promette di diventare un comparto chiave dell’economia mondiale.
Una vera eccellenza per l’Italia
L’Italia è un Paese definito da molti in grave crisi. Un dato di fatto che del resto sta spingendo molti nostri giovani compatrioti ad emigrare per trovare possibilità di affermazione che il nostro Paese sembra precludergli. Una crisi non solo economica, ma anche morale che è il prodotto di una lunga serie di scelte sbagliate da parte di un mondo politico che non sembra ancora aver compreso la gravità della situazione. Eppure c’è un settore in cui l’Italia sembra non temere confronti, ovvero la Green Economy, in fase di grande affermazione lungo lo stivale nonostante il problema dei rifiuti che continua ad angosciare i sindaci di molte città, un trasporto urbano non proprio all’altezza delle esigenze e la mancata gestione di un territorio che viene spesso utilizzato come discarica dalle ecomafie.
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Un cuore sempre più ecologico
Nel nostro Paese sembra battere un cuore sempre più attento alle necessità dell’ecologia. E’ stato il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, a ricordare come proprio l’Italia sia protagonista d’eccezione nelle classifiche stilate nei vari settori dell’economia verde. Comparti come l’utilizzo delle energie rinnovabili, la mobilità, lo smaltimento dei rifiuti o l’edilizia sostenibile vedono il nostro Paese primeggiare, spesso a sorpresa. Tanto da poter affermare senza timore di smentite che nonostante un sistema Paese non proprio favorevole, le nostre eccellenze nella Green Economy sono riuscite a superare le difficoltà ed affermarsi in maniera sempre più rilevante.
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I numeri della Green Economy tricolore
I numeri dell’economia ecologica tricolore sono del tutto eloquenti. In particolare va messo in rilievo come:
1) per quanto concerne le emissioni di gas serra nell’arco temporale tra il 1990 ed il 2014 il nostro Paese è riuscito a ridurre le sostanze nocive del 20%. Una percentuale che ha permesso all’Italia di piazzarsi sul podio, al terzo posto, della graduatoria continentale, posizionandosi dietro il Regno Unito, capace di ridurle del 34% e la Germania, a sua volta attestata a meno 28%.
2) Nel settore dell’efficienza energetica l’Italia si piazza addirittura al secondo posto, alle spalle del Regno Unito, In particolare, il nostro Paese ha dato vita nel periodo tra il 2005 e il 2014 ad una crescita del 16%, a fronte di una media europea del 18%.
3) Il trattamento dei rifiuti è forse la sorpresa più grossa fornita dalle classifiche, se si pensa come nonostante le tante polemiche sulle città invase dalla sporcizia e sulla Terra dei Fuochi, l’Italia riesca alla fine ad occupare la terza posizione della graduatoria continentale. Una particolare menzione spetta però al riciclo dei rifiuti speciali, ove il nostro Paese riesce addirittura a conquistare il primato, con un eloquente 76%.
4) Anche le fonti di energia rinnovabili hanno visto l’Italia protagonista, soprattutto nel periodo in cui nel nostro Paese è stato in vigore il Conto Energia, ovvero il regime di incentivazione diretta. Neanche la frenata degli ultimi anni ha impedito al Belpaese di strappare il <b>primato, grazie ad una quota di consumo finale lordo tale da attestarsi al 17,1%, a fronte di una media continentale che tocca il 16%.
5) Infine la mobilità, che ha visto un vero e proprio balzo in avanti della vendita di auto ibride lungo il territorio peninsulare. Nonostante il comparto abbia influito appena per lo 0,1% sul mercato tricolore degli autoveicoli, le macchine ibride hanno messo a segno un’avanzata del 47%
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