Il caso di Leonardo Apache La Russa tiene ancora banco sulle cronache. Il figlio minore del presidente del Senato, Ignazio La Russa, è stato accusato da una ragazza di violenza sessuale dopo aver trascorso una notte in discoteca e poi a casa del rampollo. Lui ovviamente nega tutto. Ma lei sostiene di essere stata probabilmente drogata con una sostanza messa nel suo drink, visto che non ricorda nulla di quanto accaduto. A questo proposito, i magistrati che indagano sul caso hanno ascoltato quattro testimoni, tutte amiche della presunta vittima, che però rilasciano delle dichiarazioni che potrebbero ritorcersi contro la ragazza.
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Caso La Russa: ascoltate quattro testimoni
Dopo che la ragazza di 22 anni ha confermato tutte le sue accuse contenute nella querela presentata a fine giugno, sono stati dunque ascoltati i primi quattro testimoni nell’ambito dell’indagine che vede indagato per violenza sessuale Leonardo Apache La Russa. Si tratta di tre amiche della presunta vittima e di un’altra ragazza conosciuta quella sera in discoteca.
Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e la pm Rosaria Stagnaro, che indagano insieme alla Squadra Mobile, hanno interrogato le quattro testimoni. Una di loro, si legge nella denuncia, “è la mia amica che mi ha riferito che dopo l’assunzione di una bevanda alcolica da parte di Leonardo La Russa non ero più in grado di parlare normalmente e mi disse che ero stata drogata”. Ma nessuna delle quattro, scrive il Corriere della Sera, è stata in grado di affermare con certezza di aver visto il figlio di La Russa versare qualcosa nel bicchiere offerto alla ragazza. Circostanza che al momento alleggerisce la posizione dell’imputato.
La rabbia del padre della presunta vittima contro La Russa
Intanto il padre della presunta vittima, intervistato da La Verità, attacca il figlio di La Russa: “Questa vicenda è terribile, ma non per la notte di sesso. Per il fatto di non sapere cosa abbia fatto in quelle ore di buco. Oggi i ragazzini non fanno delle gran vite, diciamocelo, e nel locale in cui si trovavano erano tutti drogati. È inutile che quello là (il riferimento è al presidente del Senato Ignazio La Russa, ndr) dica ‘mio figlio, invece, no’. E questa non è una colpa, è un fatto”.
E poi ancora: “Io posso dire che voglio tanto bene alla mia bambina, che sono dispiaciuto per quanto le è accaduto, non sono un bacchettone, mia figlia non è una verginella e se fa sesso con qualcuno, fa parte della sua vita. Il problema non è quello. Il problema è se una ragazza lo fa e non sa di averlo fatto perché ha preso una sostanza di quelle che vengono definite generalmente ‘droghe del sesso’, credo che bisognerà cercare di capire quello. Il resto sono solo un sacco di chiacchiere. Mia figlia ha dichiarato che ha assunto della cocaina prima. Ovviamente io, come genitore, non posso che arrabbiarmi ma, purtroppo, la ragazza è maggiorenne e non dipende più da me”.
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