Con un debito di venti milioni di euro che aleggia come una spada di Damocle, la ministra Daniela Santanchè continua a gestire gli affari del Turismo. Nel frattempo, i manager delle sue società Visibilia e Ki Group negoziano accordi con decine di creditori privati per evitare il fallimento delle aziende.
Le società dell’orbita di Santanchè non hanno solo Invitalia e l’Agenzia delle Entrate come creditori. Un elenco che include anche diverse banche e grandi aziende, come risulta dalla perizia del Tribunale di Milano. Le stesse società con cui la ministra potrebbe dover interagire nel suo ruolo governativo, alimentando il dibattito sulla presenza di un potenziale conflitto di interessi.
Visibilia Srl, in particolare, sembra essere nella peggiore delle situazioni. Si trova in stato di liquidazione con un patrimonio netto negativo di 3,2 milioni di euro, risalente al 31 dicembre 2020. L’incapacità di rispondere ai debiti ha gravi ripercussioni sui bilanci delle società creditrici Visibilia Editrice Srl e Visibilia Concessionaria. Una caduta in verticale di Visibilia Srl potrebbe quindi innescare un effetto domino su tutte le società correlate.
Il tribunale ha rilevato un debito di 4,5 milioni di euro per un prestito non restituito a Banca Intesa San Paolo. Questo debito è ora in mano alla società di recupero crediti Kerdos. Il dossier legale è stato affidato a Prelios Credit Servicing. Nonostante le discussioni in corso, non è stata ancora formalizzata nessuna trattativa.
Santanchè ha preso su di sé o attraverso la società immobiliare Dani debiti per 3,6 milioni di euro, dichiarando di aver messo a garanzia anche la sua casa. Tuttavia, nonostante l’ammontare complessivo degli impegni e delle garanzie del socio di riferimento raggiunga 3,6 milioni, i periti del tribunale non hanno trovato informazioni specifiche per verificare la sua capacità di soddisfare tali impegni. Pertanto, le garanzie non sembrano chiare.
Anche per quanto riguarda la Ki Group la situazione non è migliore. Con debiti per 12 milioni di euro, nel novembre scorso, quando Santanchè era già ministra, sono stati condotti quattordici incontri tra i dirigenti della società e i manager delle aziende creditrici. L’elenco dei debitori di Ki Group comprende grandi banche e imprese come Popolare di Milano, Banco Popolare di Desio, la società Prelios, il Gruppo Danone, Alcenero, Biancoviso e il Gruppo International Food.
Pertanto, non solo società pubbliche sotto la giurisdizione del collega di Santanchè nel Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti, ma anche importanti gruppi bancari e aziende del paese, appaiono tra i creditori delle società della ministra. La questione pone l’accento su un possibile conflitto di interessi che la ministra potrebbe dover affrontare.