Il figlio minore di Ignazio La Russa, Leonardo Apache, è al centro delle cronache di questi ultimi giorni perché accusato di violenza sessuale da una ragazza che ha dormito a casa sua dopo una serata trascorsa in discoteca. Ma sui mass media non si parla solo di lui. Il cantautore Roberto Vecchioni, intervistato dal giornalista Andrea Scanzi lunedì 17 luglio nella serata del festival ‘La Gaberiana’ a Firenze, racconta infatti un aneddoto su un altro figlio del presidente del Senato, il maggiore: Geronimo La Russa. Sono rivelazioni bomba e infatti Geronimo replica con una nota in cui annuncia di averlo denunciato.
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Roberto Vecchioni contro Geronimo La Russa
“È passato tanto tempo e la posso raccontare anche perché ormai è andata in prescrizione. – racconta Roberto Vecchioni senza mai citare il cognome di Geronimo La Russa – Mia figlia aveva 14 anni, è nata nel 1983, era il 1997. Per la prima volta volle fare una festicciola da sola in casa con quattro amiche. Voleva che andassimo fuori. Siamo andati a casa di mamma che era vicina. Dopo pochissimo che era iniziata la festa è cominciata ad arrivare gente, ragazzi di 17-18– 19anni, ma anche molti minorenni. Sono entrati in casa, mi hanno rubato di tutto, tutti i portasigari che avevo, hanno spaccato un bel po’ di roba e sono andati addirittura a rubarmi le t-shirt e le mutande. Non ho capito perché le mie mutande…un feticismo assoluto”.
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“Io denuncio ovviamente e la polizia un bel po’ di loro li becca. – racconta ancora Roberto Vecchioni – Non devo fare cognomi però. Dirò come si chiama però il ragazzo, così si capisce chi era il padre. Il ragazzo si chiamava Geronimo. Tutto è finito in una bolla di sapone. Nessuno è stato accusato di niente. Nessuno. Quando la polizia mi ha chiamato, con Geronimo (La Russa) c’era una signora che lo aveva accompagnato. La signora mi guarda e fa: ‘Ma anche lei Vecchioni che non mette la roba in cassaforte’”.
La reazione di Geronimo
“Roberto Vecchioni, che già all’epoca in cui ero minorenne incentrò le sue attenzioni solo sul figlio diciasettenne di un deputato di destra, cioè mio padre, a distanza di 26 anni dovrebbe sapere benissimo che nei miei confronti non ci fu alcuna imputazione e che non fui affatto ‘perdonato’ in quanto il perdono giudiziale può essere concesso solo a chi è imputato e colpevole e io non lo sono mai stato. – questa la nota durissima di Geronimo La Russa – Altri giovani conoscenti che parteciparono alla festa della figlia di Vecchioni ebbero invece conseguenze giudiziarie ed io ne presi immediatamente le distanze.
È incredibile che Vecchioni, intervistato dal noto giornalista del Fatto, Scanzi, provi a gettare immotivatamente e falsamente discredito su me e sulla mia famiglia già oggetto in questi giorni di particolare attenzione mediatica. Ho dato mandato al mio avvocato Vinicio Nardo affinché tuteli in ogni sede competente la mia onorabilità”, conclude.
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