Il clima politico si scalda all’ombra della controversa tassa sugli extraprofitti delle banche, che sembra avere incrinato i rapporti tra Giorgia Meloni, attuale presidente del consiglio, e Marina Berlusconi, erede dell’ex premier. Al centro della discussione, Banca Mediolanum, fondata dall’amico di Berlusconi, Ennio Doris.
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Antonio Tajani, ministro degli Esteri del governo Meloni, conferma, citato dal Foglio: «È che la Famiglia non ha gradito». Gli analisti del gruppo Mediolanum stessi prevedono un impatto della tassa che potrebbe assorbire circa il 50% degli utili della banca, con implicazioni notevoli sui bilanci.
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Il Foglio fa riferimento ad una telefonata tra Paleocapa e Palazzo Chigi, non confermata, in cui Marina Berlusconi avrebbe fatto delle osservazioni al nuovo segretario nazionale di Forza Italia, generando “una certa irritazione” secondo Tajani. Egli aggiunge: «Per non colpire la credibilità del sistema Italia la norma dev’essere scritta bene e sarebbe stato meglio fare tutto a mercati chiusi».
Il video “Gli appunti di Giorgia”, in cui Meloni difende la tassa e attacca i “margini ingiusti” delle banche, ha ulteriormente alimentato le tensioni.
Il legame tra Marina e Giorgia è sempre stato forte, e in passato ha aiutato a placare tensioni tra Fratelli d’Italia e Fi. Tuttavia, con il crescente protagonismo di Pier Silvio Berlusconi, questa alleanza potrebbe essere messa alla prova.
Il secondo figlio dell’ex premier, secondo un sondaggio Winpoll riportato dal Tg5, gode della fiducia trasversale di quasi il 50% degli elettori di tutti i partiti. Questa fiducia sembra essere rafforzata dalla sua recente presa di posizione contro il trash a Mediaset.
Pier Silvio, per il 68% di chi vota FI, è considerato l’erede naturale del padre in politica. Diverse fonti suggeriscono che Pier Silvio potrebbe aspirare a un ruolo più prominente, continuando la “costruzione del personaggio” del padre. Se davvero ha intenzione di seguire le orme del Cavaliere, chi in Forza Italia potrebbe fermarlo?