Roma, 10 agosto 2023 – La scrittrice e attivista Michela Murgia ci ha lasciati all’età di 51 anni, dopo una coraggiosa lotta contro un carcinoma renale al quarto stadio. La sua malattia è stata affrontata con straordinaria forza e determinazione, condividendo il percorso attraverso i suoi canali social e nel suo ultimo libro “Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi”. La sua presenza online e il suo impegno hanno ispirato migliaia di persone, rendendo il suo passaggio un momento di riflessione e ispirazione.
Nata nel 1972 a Cabras, in Sardegna, Murgia ha intrapreso una carriera eclettica prima di dedicarsi alla scrittura. Tra i suoi vari ruoli, è stata insegnante di religione nelle scuole e dirigente di una centrale termoelettrica. Il suo impegno come militante di Azione Cattolica l’ha portata a ideare uno spettacolo teatrale nel 2004, un evento che ha attirato l’attenzione persino di Papa Giovanni Paolo II.
Michela Murgia ha iniziato la sua esplorazione nel mondo della scrittura attraverso un blog, raccontando esperienze personali e professionali. Il suo primo libro, “Il mondo deve sapere”, ha catturato l’attenzione del pubblico e ha ispirato opere teatrali e cinematografiche. Il successo letterario vero e proprio è arrivato nel 2009 con il romanzo “Accabadora”, che ha vinto numerosi premi e ha rivelato il suo talento narrativo unico.
Negli anni successivi, Murgia ha continuato a scrivere romanzi, saggi e pamphlet, affrontando temi di grande importanza sociale e politica. La sua voce è stata amplificata attraverso l’uso dei social media, del teatro e dei podcast, e ha contribuito a diffondere messaggi di parità di genere, storia sacra alternativa e visioni politiche più inclusive.
Nel 2022, Murgia ha pubblicato il saggio “God Save the Queer”, un’opera che affronta il tema del queer come visione alternativa al patriarcato. Questo argomento è diventato centrale nella sua vita, soprattutto dopo aver rivelato la gravità delle sue condizioni di salute. Ha condiviso apertamente la sua “famiglia queer”, un gruppo di persone amate con cui ha condiviso la sua vita fino all’ultimo.
La sua relazione con Lorenzo Terenzi, culminata in un matrimonio civile “in articulo mortis”, ha dimostrato il suo impegno a sfidare le convenzioni patriarcali e a costruire un futuro migliore. Murgia aveva visioni chiare e ambiziose per il mondo che voleva vedere emergere.
Con la sua scomparsa, Michela Murgia lascia un’eredità di coraggio, impegno e creatività. La sua voce resterà viva attraverso le sue opere, continuerà a ispirare coloro che cercano la giustizia, l’uguaglianza e la libertà di espressione. La sua lotta e il suo spirito rimarranno un faro per le generazioni future.