Il 5 maggio, una notizia ha sconvolto il mondo letterario e non solo: Michela Murgia, la rinomata scrittrice sarda, ha rivelato di avere un tumore in stadio avanzato, con pochi mesi di vita rimasti. La notizia è stata diffusa attraverso una intervista rilasciata al Corriere della Sera e una commovente riflessione dell’amica Chiara Valerio su Repubblica. Nonostante la malattia, la scrittrice di successi come “Accabadora” e “God save the Queer. Catechismo femminista” ha scelto di affrontare questa difficile battaglia con coraggio e trasparenza.
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Il viaggio di Michela con la malattia era iniziato l’1 febbraio 2022. Quel giorno, aveva scritto un post su Facebook per spiegare ai suoi lettori il motivo della cancellazione delle date dei suoi spettacoli. La scrittrice aveva condiviso con il mondo la sua visione sulla malattia, sottolineando che non la considera una catastrofe, ma piuttosto una parte integrante della sua vita.
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Durante questi mesi difficili, Michela non ha smesso di ispirare e far parlare di sé. Al Salone del Libro di Torino, il suo intervento ha ottenuto una standing ovation. Lì ha ribadito la sua determinazione a vivere ogni momento con intensità, incoraggiando tutti a fare altrettanto, senza aspettare di trovarsi in situazioni estreme.
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L’ultimo atto simbolico e potente di Michela è stato il matrimonio “in articulo mortis” con Lorenzo Terenzi. Un gesto significativo, non solo per la celebrazione dell’amore, ma anche per portare l’attenzione sulle complesse questioni di diritti e identità. Michela ha condiviso questo momento su Instagram, sottolineando la decisione “controvoglia” di ricorrere a un rito patriarcale, pur nella speranza di un futuro in cui esistano riti più inclusivi e rappresentativi.
Con la sua scomparsa, il mondo perde una voce potente e un’anima indomabile. La determinazione, il coraggio e l’impegno di Michela Murgia vivranno nei ricordi di chi l’ha conosciuta e attraverso le parole che ha lasciato dietro di sé. La sua eredità ci invita a vivere con passione, amore e ad affrontare ogni sfida con resilienza. Addio, Michela, e grazie per tutto ciò che hai donato al mondo.