In una giornata di Ferragosto particolarmente calda, una tragedia ha colpito la tranquilla località di Mandello del Lario. Il corpo senza vita della piccola Fatou, 11 anni, di origine senegalese e residente a Bulciago, nel lecchese, è stato recuperato questa mattina dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco.
La bambina, ieri pomeriggio, si era tuffata nelle acque del lago di Como insieme alle sue due sorelle, di 12 e 13 anni, e a un’amica. Nonostante non sapesse nuotare, si era avventurata ad appena 5 metri dalla riva. Le ragazzine avevano iniziato a gridare e chiedere aiuto. Due turiste, allertate dalle urla, sono riuscite a soccorrere le due sorelle maggiori e l’amica, ma non Fatou, che è scomparsa nelle profondità del lago.
Il ritrovamento del corpo, situato al centro della foce del torrente Meria a 20 metri di profondità, è avvenuto grazie all’intervento del gruppo di sommozzatori di Torino, a circa 7/8 metri a sinistra del punto dove era stata vista l’ultima volta. L’acqua, oggi particolarmente limpida grazie alla minore presenza di barche e bagnanti, ha facilitato le operazioni di ricerca.
Le ricerche, riprese stamattina, vedevano impegnati i Vigili del Fuoco di Lecco e Bellano, e sommozzatori provenienti da Genova e Torino. Essi hanno utilizzato un sistema di ricerca con un sonar subacqueo, ideale per acque come quelle lacustri, notoriamente più torbide. Se non fosse stato rinvenuto il corpo oggi, era già pronto un rover, un sottomarino a comando remoto, per le ricerche in profondità previste per domani.
Un momento particolarmente toccante è stato quando si è appreso che il padre delle bambine, già devastato dalla perdita, era rimasto vedovo soltanto cinque anni fa.
Questo incidente, oltre al dolore incommensurabile per la famiglia, serve da monito sull’importanza della prudenza e della conoscenza dei propri limiti, specialmente in acque potenzialmente pericolose come quelle di un lago. La comunità si stringe intorno alla famiglia in questo momento di profondo dolore.