Antonio Tajani, vicepremier e segretario di Forza Italia, manifesta pubblicamente il proprio malcontento per essere stato escluso, come rivelato dalla stessa Giorgia Meloni, dalla concezione e dall’implementazione della tassa sugli extraprofitti delle banche. Durante un’intervista rilasciata alla Versiliana a Marina di Pietrasanta, Tajani non si è limitato a criticare la tassa, ma ha anche approfondito questioni di politica internazionale, inviando chiari messaggi agli alleati della destra.
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Il ministro degli Esteri ha sottolineato l’importanza dell’alleanza tra popolari, conservatori e liberali in Europa e ha ricordato la propria vittoria contro i socialisti grazie ai voti ottenuti. Ha poi espresso il proprio disgusto nei confronti delle posizioni espresse da Bjoern Hoecke in Germania riguardo ai bambini disabili, posizioni condivise dagli alleati internazionali della Lega e Fratelli d’Italia.
Meloni, prima di partire per le vacanze in Albania, aveva dichiarato di non avere riserve nell’instaurare un rapporto con Marine Le Pen, in vista delle elezioni europee del 2024. Tajani, vicepresidente del Partito Popolare Europeo (PPE), ha risposto con una chiara critica alla coppia sovranista.
La polemica sulle banche non si esaurisce con l’esclusione di Tajani dalla formulazione della tassa. Il vicepremier ha sottolineato come la gestione della questione abbia portato a una perdita di 10 miliardi di euro in Borsa. Ha poi difeso le banche di territorio, le banche popolari e cooperative, sottolineando il rischio che nuove tassazioni possano mettere in difficoltà consumatori e clienti.
Con l’avvicinarsi della finanziaria di autunno e la ripresa delle attività parlamentari, Forza Italia, sentendosi trascurata, promette di ribadire con forza la sua “identità liberale”.