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Frasi omofobe, il generale Vannacci: “Non mi scuso”, provvedimenti in arrivo

Il generale Vannacci non si scusa per le frasi omofobe, in arrivo provvedimenti dell’esercito. “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”. Questa la frase più criticata dal suo libro, scritto “a titolo personale” e autopubblicato su Amazon, dal titolo “Il mondo al contrario”, in veloce scalata nella saggistica, già partito come terzo. E poi altre frasi contro gli stranieri, il femminismo, l’ambientalismo. Al centro dell’attenzione mediatica, il veterano di lungo corso, Roberto Vannacci, non indietreggia: “Non mi scuso”, dice. E arriva la reazione dell’Esercito, pronto a tutelare la sua immagine.
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Il generale Roberto Vannacci

Sulle frasi omofobe il generale Vannacci non si scusa, in arrivo provvedimenti dell’Esercito

Il generale Roberto Vannacci non si scusa per le frasi omofobe, anzi tenta di argomentare, raggiunto dal Corriere della Sera. “Niente passi indietro. Se metterò a rischio la carriera lo avrò fatto per una giusta causa: la lotta al pensiero unico”. E sugli omosessuali: “Io mi posso tranquillamente definire una persona non normale. In tutto quello che ho fatto, nella mia vita e nella mia carriera militare, sono uscito dalla normalità. Gli omosessuali non sono normali tanto quanto non lo sono io. Sono una persona che ha fatto scelte diverse, cose e di cui vado fiero. E sarei altrettanto fiero se fossi omosessuale“.
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E sul razzismo: “Il fatto di avere combattuto fianco a fianco, mano nella mano, con persone di etnia africana, mediorientale, tajiki, pasthun rivela proprio che l’accusa di razzismo è un’invenzione dei media. Senza mai tirarmi indietro ho rischiato la pelle per ideali e principi di etnie diverse, se non le vogliamo chiamare razze. Ma con questo non voglio dire che non esistono etnie, culture, civiltà diverse“. Anche la frase su Paola Egonu “somaticamente non italiana” è stata travisata, a suo avviso: “È italiana, gareggia e rappresenta sicuramente l’Italia. Quello che dico è che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità come raffigurata da 4 mila anni di storia fin dagli affreschi degli etruschi. Se vai in Papua Nuova Guinea e chiedi di fare il ritratto di un italiano non lo disegnano con la pelle nera perché tradizionalmente non siamo neri”.

La reazione dell’esercito

Su X, l’ex Twitter, le prime durissime reazioni alla vicenda. A scrivere è il ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Non utilizzate le farneticazioni personali di un Generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le Forze Armate. Il generale Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione“, aggiungendo che verrà avviato un esame disciplinare.

Dall’Esercito è stato poi diffuso un comunicato: “In merito alla notizia pubblicata oggi su alcuni organi di stampa, relativa al contenuto del libro autoprodotto dal Generale di Divisione Roberto Vannacci, la Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali (come precisato nel testo) espresse dall’Ufficiale. Si precisa che l’Esercito non era a conoscenza dei contenuti espressi in esso e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari. In tal senso l’Esercito si riserva l’adozione di ogni eventuale provvedimento utile a tutelare la propria immagine“.

La carriera del generale Vannucci

Il generale Roberto Vannucci è attualmente il comandante dell’Istituto geografico militare, di stanza a Firenze. Ha frequentato l’Accademia Militare per divenire incursore. È entrato nell’élite combattente del reggimento Col Moschin. Poi è diventato comandante. Ha agito nei teatri di Somalia, Costa d’Avorio, Rwanda e Yemen. A Nassiriya e in Afghanistan ha comandato gli incursori. Ha diretto il battaglione contro l’Isis al comando della Folgore. Ha tre lauree, due master e parla cinque lingue. Nel 2017 ha presentato due esposti alla magistratura denunciando gravi omissioni nella tutela della salute delle truppe italiane in Iraq, trattando nello specifico delle questioni riguardanti l’impiego di uranio impoverito.

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