Nella corsa alla conquista dello spazio, l’India ha segnato un altro trionfo. Poco dopo le 14:30 ora italiana, la missione Chandrayaan-3 è atterrata con successo sulla superficie della Luna, vicino al Polo sud, una regione mai raggiunta prima. Questo trionfo avviene a distanza di soli due giorni dal fallimento della Russia, evidenziando una sfida tra una potenza spaziale emergente e una storica.
Ciò che rende questa missione ancor più intrigante è la presenza prossima dei programmi spaziali americano e cinese che hanno obiettivi simili. Prevista per durare poco meno di due settimane, la missione sfrutterà la luce solare per ricaricare le batterie attraverso i suoi pannelli solari. In questo lasso di tempo, sia il lander che il rover studieranno l’ambiente lunare e il suo suolo, cercando, tra le altre cose, segni di ghiaccio d’acqua.
Ma come ogni missione spaziale, anche la Chandrayaan-3 ha dovuto affrontare la sua dose di sfide. La fase di discesa è stata cruciale: con l’assenza di atmosfera per rallentare, si è dovuto fare affidamento sui retrorazzi. Una sequenza di manovre complesse e altamente automatizzate ha portato la sonda da una velocità vertiginosa di oltre 1.5 km/s a 350 m/s, prima di prepararsi per la discesa finale. Una caratteristica degna di nota è stata l’uso dell’intelligenza artificiale, che ha permesso al lander di valutare il luogo più sicuro per l’atterraggio, scansione che è durata fino agli ultimi istanti prima del tocco a terra.
Il successo della missione assume un significato particolare quando si pensa al fallimento della Chandrayaan-2, dove il Primo Ministro Narendra Modi era presente nella sala controllo. Questa volta, in collegamento dal Sudafrica per il vertice Brics, il Primo Ministro ha potuto celebrare con orgoglio, agitando la bandiera mentre la sala di controllo esplodeva in esultanza.
Questo trionfo non solo sottolinea le capacità tecniche dell’India, ma segna anche un momento di orgoglio nazionale, posizionando il paese come un leader nella corsa allo spazio del 21° secolo.