L’ex hotel Astor si prepara a riaprire le sue porte per una nuova, e ancora più invasiva, ricerca legata alla scomparsa di Kataleya. La bambina peruviana di soli 5 anni è sparita senza lasciare traccia più di tre mesi fa e ora, in una mossa senza precedenti, le autorità hanno deciso di effettuare scavi nella struttura. Questi interventi, programmati per questa settimana o la prossima al più tardi, si concentreranno in particolare sullo spostamento di detriti e rifiuti accumulatisi a causa dei danneggiamenti degli occupanti e delle precedenti ispezioni.
Il 10 giugno, data dell’ultimo avvistamento della piccola Kataleya, l’ex hotel Astor è diventato l’epicentro delle indagini. Queste nuove ricerche, che saranno condotte dai carabinieri sotto la guida della Procura di Firenze, mirano a escludere ogni possibilità.
Tuttavia, gli sforzi delle autorità non si limitano solo all’hotel. La Procura di Firenze, rappresentata dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dai pm Christine von Borries e Giuseppe Ledda, ha avanzato una rogatoria internazionale. Questo passo, che necessita dell’approvazione del ministero della Giustizia e del consenso delle autorità peruviane, ha lo scopo di estendere le indagini direttamente in Perù. Nello specifico, le autorità fiorentine desiderano interrogare 13 individui, attualmente in Perù, ritenuti potenziali detentori di informazioni cruciali sulla vicenda.
L’attenzione internazionale sulla scomparsa di Kataleya non accenna a diminuire, e mentre le autorità lavorano senza sosta, l’intera comunità spera in una risoluzione positiva di questo doloroso mistero.