Il mondo del basket è in lutto per la morte improvvisa di Brandon Hunter, ex giocatore NBA, scomparso a soli 42 anni. Le circostanze che hanno portato al tragico epilogo sono ancora avvolte nel mistero, ma secondo le prime ricostruzioni, l’ex cestista avrebbe perso la vita in seguito a un malore dopo una lezione di yoga.
Hunter è un nome noto nell’ambiente cestistico: ha iniziato il suo percorso alla Ohio University, dove ha giocato per quattro stagioni prima di fare il salto in NBA nel 2003. Lì ha indossato le maglie dei Boston Celtics e, nella stagione successiva, degli Orlando Magic. La sua carriera non si è fermata ai confini americani: Brandon ha infatti calcato parquet internazionali giocando in Grecia, Italia – con esperienze a Napoli, Livorno, Biella e Montegranaro tra il 2006 e il 2009 –, Porto Rico e Turchia.
Una volta appese le scarpe al chiodo, Hunter ha deciso di tornare nella sua amata Cincinnati. Qui ha fondato una società di gestione immobiliare e sportiva, confermando la sua passione per lo sport e il suo acume per gli affari.
La notizia della sua scomparsa è stata resa pubblica da Jeff Boals, capo allenatore di basket dell’Ohio University, con un toccante messaggio sui social: “È un giorno triste”, ha scritto, “Brandon se n’è andato troppo presto”.
Il dolore è tangibile in tutto il mondo del basket e molti si uniscono al cordoglio per la perdita di un grande atleta e uomo. Il ricordo di Brandon Hunter rimarrà indelebile nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e ammirarlo in campo.