Marina Berlusconi è tornata a parlare in pubblico per la prima volta dalla morte del padre Silvio. La manager del gruppo Fininvest è intervenuta a margine dell’assemblea di Confindustria. La figlia del Cavaliere ha parlato dei tassi d’interesse, e anche di politica e di una sua possibile discesa in campo. Ma a fare notizia è la sua durissima critica al governo guidato da Giorgia Meloni proprio sulle scelte economiche dell’esecutivo di centrodestra.
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Per prima cosa Marina Berlusconi boccia la decisione della Bce di alzare nuovamente i tassi per combattere l’inflazione. “Speriamo che la cura non uccida il malato. – ha avvertito la figlia di Berlusconi – Siamo al decimo rialzo consecutivo. Quello che ha fatto fino a oggi la Bce e stato importante per il contenimento dell’inflazione, tutti i trend la danno in discesa. Bisogna tenere presente sempre pero che questo tipo di interventi ha un effetto negativo sulla crescita. Noi siamo in una economia che essendo stata sottoposta a continui shock ha bisogno di stimoli. Mi auguro che sia l’ultimo rialzo”.
Marina Berlusconi critica Giorgia Meloni
Prima della critica a Giorgia Meloni, arrivano anche i complimenti. “Da imprenditrice do grande valore alla stabilità. – ha detto Marina Berlusconi – Sono contenta del fatto che finalmente il Paese abbia un governo stabile, espressione della volonta popolare, non accadeva da 11 anni e vi ricordate chi era allora il presidente del Consiglio. Ritengo molto responsabile l’approccio di Giorgia Meloni sia nella gestione dei conti pubblici che in politica estera. Sono passati solo 11 mesi, restano 4 anni, la legislatura e lunga. È presto per dare un giudizio compiuto. Questo governo si è anche trovato a fronteggiare una situazione economica davvero molto complicata”.
Poi però ecco la stoccata alla Meloni. “Ho apprezzato e ritenuto positive molte misure molte mosse del governo Meloni, devo dire che tra queste non c’è la tassa sugli extraprofitti alle banche. – ha tuonato Marina Berlusconi – Capisco le motivazioni, ma non sono sufficienti a superare la grandi perplessità che ho sia sul metodo che sul merito. Intanto non mi piace il termine extraprofitti, lo trovo fuorviante e anche demagogico chi stabilisce quando un profitto è extra e quando normale? Se è extra in che misura lo è? È un provvedimento che si presta a dubbi e critiche, ho visto che sono stati sollevati dubbi di incostituzionalità. Per come è stato approvato rischia di rendere il Paese meno attrattivo per gli investitori esteri. Mi auguro che il Parlamento possa riformulare la norma rendendola più equilibrata”, conclude.
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