Una tragedia inimmaginabile ha colpito l’aeroporto di Torino-Caselle quando una Freccia Tricolore è precipitata, centrando un’auto in movimento. “Ho sentito un grosso rumore” racconta il papà della bimba di 5 anni morta oggi per effetto dello schianto della Freccia Tricolore all’aeroporto di Torino-Caselle. Al volante c’era lui, un padre di 48 anni, accompagnato dalla moglie, dal figlio di 12 anni e dalla piccola figlia di 5 anni. La macchina è stata immediatamente travolta dal velivolo, che ha preso fuoco, capovolgendo anche il veicolo.
Il padre, che ha riportato ustioni sul 4% della superficie corporea, principalmente sul palmo della mano sinistra, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Cto di Torino. La prognosi medica è di 20 giorni, ma le ferite interiori sono ben più profonde. “L’uomo è sotto shock, continua a pensare alla bambina, ha detto solo che ha sentito un grosso rumore, di più non ha aggiunto”, ha condiviso il dg della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle.
Mentre l’aeroporto tentava di riprendersi dallo shock, i testimoni sul posto ricordavano l’atrocità dell’evento. Mauro, uno dei testimoni presenti, ha raccontato a LaPresse: “Ho sentito un grande botto dal bagno e quando sono sceso ho visto le fiamme, mi sono avvicinato e ho visto i genitori disperati perché non erano riusciti a tirar fuori la bambina. Un grande dolore”. L’uomo ha descritto ulteriormente la scena, menzionando che l’altro bambino presentava ustioni visibili. “Si lamentava, aveva tanto dolore”.
L’angoscia era palpabile. I genitori erano in uno stato di profonda disperazione, consapevoli della tragica sorte della loro bambina intrappolata nell’auto. “Ho visto anche il pilota, sembrava disperato”, ha continuato Mauro. Ha riferito che i Vigili del Fuoco sono intervenuti sul luogo dell’incidente circa un quarto d’ora dopo lo schianto e hanno impiegato almeno 15 minuti per domare le fiamme.
La tragedia ha toccato profondamente la comunità locale. “So che il figlio va a scuola con mio figlio”, ha concluso Mauro, sottolineando l’intreccio tra le vite delle vittime e quelle dei residenti.
Il dolore e lo shock sono tangibili. Mentre la comunità cerca di venire a patti con l’incidente, emergono interrogativi sulla sicurezza e sui protocolli aeroportuali. Per ora, tuttavia, il focus rimane sulle famiglie colpite e sulla ricerca di risposte a questo tragico evento.