Il motociclismo italiano è sconvolto e in lutto. È infatti stato ritrovato morto nella sua casa di Trento Filippo Momesso, noto pilota del Campionato italiano motociclismo di velocità. Il ragazzo aveva appena 24 anni e apparentemente era in ottime condizioni di salute. È dunque mistero fitto sulle cause del suo decesso. Al momento sembra che sia stato colpito da un malore improvviso. Ma i medici del 118 accorsi sul posto chiamati dai genitori non hanno potuto fare nulla per salvarlo.
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Motociclismo: morto Filippo Momesso
Andrea Barattin, presidente della Consulta dello sport di Oderzo, paese natale del ragazzo, ricorda così il campione di motociclismo appena morto: “Siamo veramente addolorati. È una di quelle notizie che non vorresti mai ricevere. Filippo Momesso era un grande campione, un giovane che ha fatto conoscere il nome di Oderzo sui circuiti italiani più noti. In questo momento di profondo dolore ci stringiamo alla sua famiglia”.
“Sono veramente addolorato. – queste invece le parole di Andrea Klein, coach e preparatore atletico di Filippo Momesso – Conoscevo Filippo da quando aveva cinque anni. L’ho seguito lungo tutta la sua carriera sportiva, ero il suo preparatore atletico. Dal punto di vista sportivo le sue performance erano eccellenti. Nel contempo aveva intrapreso un percorso di studi di tutto rispetto, laureandosi in ingegneria informatica con risultati eccezionali. Un atleta modello, seguito con assiduità dalla famiglia, con il papà sempre presente sui circuiti. Aveva un carattere gentile, accomodante, discreto, l’autentico stile del campione. Filippo era il figlio ideale, quel ragazzo che tutti vorrebbero avere, era impossibile non volergli bene”.
Ma a ricordare il campione del motociclismo italiano morto improvvisamente ci sono tantissimi messaggi sui social. “Ci eravamo visti un mese fa, mi avevi raccontato dell’università, dei nuovi progetti, del probabile ritorno all’Aprilia. – scrive un amico di Filippo Momesso – La voglia di tornare a vincere, il ritorno sul podio al Mugello due settimane fa, l’abbraccio con il papà ai margini del parco chiuso, che mi ha fatto emozionare. Ieri i messaggi le telefonate, amici comuni che cercavano notizie, io faccio fatica a crederci ancora ora, 24 ore dopo, non voglio crederci. Buon viaggio Filippo”.
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