Vai al contenuto

Migranti, il pugno duro della Meloni costa il triplo: tutti i dati

La stretta securitaria proposta dal governo guidato da Giorgia Meloni avrà un prezzo. Le nuove norme che prevedono un raddoppio del numero dei Centri di permanenza e respingimento (Cpr), un’estensione del tempo di trattenimento e un aumento dei voli di rimpatrio forzato rappresenteranno un esborso economico esorbitante per lo Stato italiano che potrebbe arrivare a spendere fino al triplo rispetto ad ora.
Leggi anche: Migranti, il pugno duro di Meloni: ecco cosa cambia
Leggi anche: Stretta sui migranti, gravissime minacce a Giorgia Meloni: “Stai attenta a tua figlia”

Giorgia Meloni stretta migranti

La stretta securitaria di Giorgia Meloni sui migranti

Oltre al disagio imposto ai migranti, trattenuti per periodi prolungati, il bilancio statale subirà un forte impatto. E ciò non garantisce risultati tangibili, visto che gli accordi di riammissione con i Paesi di origine dei migranti non sono ancora in vigore. Ad eccezione di Tunisia, Egitto e Albania, come confermato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Attualmente, solo per vitto e alloggio, il ministero dell’Interno spende circa 30 milioni di euro l’anno per sostenere le seimila persone trattenute nei Cpr. Con il progetto attuale, questa cifra potrebbe raddoppiare o addirittura triplicare. Considerando un costo pro-capite di 50 euro al giorno per vitto e alloggio e una possibile detenzione di 18 mesi, ogni migrante trattenuto potrebbe costare allo Stato quasi 30.000 euro.

Nonostante Matteo Salvini avesse già manifestato nel 2019 l’intenzione di aumentare la rete dei Cpr, la situazione non ha visto evoluzioni significative. Giorgia Meloni ora punta a realizzare un Cpr per Regione, suscitando però polemiche. Per realizzare nuovi Cpr, il bilancio ministeriale ha previsto una spesa crescente, raggiungendo 46 milioni nel 2024, che potrebbe facilmente raddoppiare se si considerano le nuove proposte. In aggiunta, le spese per il personale di polizia e la vigilanza sono difficili da quantificare, ma sicuramente cresceranno. Si stima che attualmente 12.000 agenti siano impiegati per l’emergenza migranti, tra cui coloro che presidiano i Cpr.

Infine, ci sono i costi dei voli di rimpatrio. Il Dipartimento di Ps ha riportato che il costo medio per il rimpatrio di un migrante irregolare è di 2.365 euro, in aumento rispetto al 2022. Nel 2020, la spesa totale per i rimpatri era di 8,334 milioni di euro. In conclusione, la spesa attuale di 80 milioni di euro potrebbe raddoppiare o triplicare con le nuove misure. A fine agosto, i rimpatri effettivi erano solo 2.293. Molto spesso, i trattenuti non vengono effettivamente rimpatriati a causa di varie ragioni.
Leggi anche: Migranti, nel governo è tutti contro tutti

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure