Manovra Finanziaria, Giorgetti e i favori al centrodestra. L’analisi dell’economista Mario Pomini per Il fatto quotidiano. Il ministro Giorgetti ha ripetuto con costanza, per un mese, il suo richiamo alla moderazione e alla responsabilità in tutte le sedi. Questo solleva dubbi sull’effettiva necessità di tale richiamo o se sia semplicemente parte del solito gioco mediatico con fini nascosti. Stiamo vivendo un momento di incertezza, oppure stiamo assistendo a un’ulteriore finzione economica del fronte conservatore? Tra pochi giorni, con la pubblicazione della Nadef, avremo accesso alle cifre definitive, ma nel frattempo possiamo fare alcune osservazioni preliminari in vista della prossima legge di bilancio.
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Caos manovra Finanziaria, Giorgetti e i favori al centrodestra
Bufera sulla manovra finanziaria, Giorgetti e i favori al centrodestra. Il ministro delle Finanze sembra essere più pessimista del dovuto. In passato, tutti i suoi colleghi erano altrettanto cauti quando si trattava di preparare il bilancio a settembre, sebbene nessuno avesse espresso lamenti così aperti come Giorgetti. Quest’anno, dopo due anni di emergenza dovuti alla pandemia e un anno successivo contrassegnato dal conflitto bellico, la legge di bilancio dovrebbe finalmente avvicinarsi alla normalità. L’anno scorso, per affrontare l’inflazione energetica, sono stati stanziati 20,2 miliardi per sostenere imprese e famiglie, somme che ora tornano nelle mani del governo. Molte misure scadranno il 31 dicembre 2023, compreso l’aumento delle pensioni minime, il che significa che ci sono risorse recuperabili da questo punto di vista.
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E allora? La finanziaria del 2022 è stata caratterizzata da interventi ad hoc e di breve respiro. Giorgetti dovrebbe considerare l’impatto dell’inflazione sulla finanza pubblica, che ha portato ad un aumento delle entrate statali. L’aumento nominale del PIL dovrebbe anche agevolare il rispetto dei parametri europei. Le uniche note negative riguardano la spesa per interessi in aumento e la bassa crescita economica. Tuttavia, dal punto di vista economico, non dovrebbero esserci preoccupazioni eccezionali. Tutto dipenderà anche dall’extra deficit che verrà richiesto, una pratica comune.
Se il ministro sembra eccessivamente pessimista, le sue preoccupazioni potrebbero derivare dalle pressioni dei partiti che lo sostengono. Ognuno di questi partiti vuole garantire un pezzo di legge di bilancio per mantenere le promesse elettorali demagogiche. Questa è la prima vera finanziaria della coalizione di destra-centro, e non ci sono più scuse quest’anno. Almeno due promesse principali devono essere mantenute.
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