Matteo Messina Denaro è morto: il boss delle stragi stroncato dal tumore. Questo è l’epilogo di uno dei capimafia più ricercati d’Italia, che si è contraddistinto per la sua ferocia e la sua capacità di sfuggire alle grinfie della giustizia per decenni. A tracciare un particolare ricordo del boss trapanese ci pensa Roberto Saviano. Lo scrittore napoletano pubblica un breve ma significativo post su X.
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Matteo Messina Denaro venne arrestato il 16 gennaio scorso dai carabinieri del Ros a Palermo, mentre si recava per una seduta di chemioterapia. Secondo la versione ufficiale, la sua cattura fu resa possibile grazie alla scoperta di un pizzino, che conteneva dettagli sul suo stato di salute, ritrovato nella casa della sorella. Nonostante la malattia, Denaro non ha mai mostrato segni di pentimento, affermando chiaramente dopo l’arresto: “Non mi pentirò mai”. Per questo motivo Roberto Saviano ora non lo perdona.
Matteo Messina Denaro (1962-2023), assassino.
— Roberto Saviano (@robertosaviano) September 25, 2023
Il boss è morto, l’Italia continua a essere un paese a vocazione mafiosa. pic.twitter.com/jkBcfmXdIZ
Morto Matteo Messina Denaro: il post di Saviano
Ora che Matteo Messina Denaro è morto, sorgono domande sulla direzione futura di Cosa nostra. Nonostante la sua morte, la mafia mostra segni di adattabilità e resistenza, sfruttando nuove opportunità nel mercato della droga e stabilendo nuove alleanze segrete. Il lascito di Denaro, tuttavia, rimane: una mafia imprenditrice, che punta a nuove relazioni segrete, pronta a sfidare le forze dell’ordine a ogni passo. Proprio il timore che Roberto Saviano non nasconde di avere.
“Matteo Messina Denaro (1962-2023), assassino. Il boss è morto, l’Italia continua a essere un Paese a vocazione mafiosa”, scrive infatti lo scrittore su X a commento i una fotografia del mafioso scattata subito dopo la sua cattura. Insomma, secondo Roberto Saviano, nonostante la scomparsa di uno dei boss più sanguinari della storia di Cosa Nostra, l’Italia resta ancora troppo permeata da una mentalità mafiosa difficile da sradicare. Ecco perché secondo lui la lotta contro la mafia è tutt’altro che vinta.
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