Svolta nelle indagini sullo stupro di gruppo avvenuto nel Parco Verde di Caivano, vicino Napoli, di cui sono rimaste vittime due cuginette di 10 e 12 anni. Sono infatti state emesse nove ordinanze di custodia cautelare nei confronti di sette minori e di due maggiorenni, accusati di aver commesso violenze ripetute sulle due ragazzine avvenute in un ex centro sportivo abbandonato e nell’ex stadio. A far scattare denunce e indagini sarebbero alcuni video arrivati sullo smartphone di un familiare di una delle vittime.
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Stupro di Caivano: i video girati con le vittime
Infatti, da quanto sta emergendo dall’inchiesta, sembra proprio che le due ragazzine siano state costrette a subire rapporti sessuali mentre venivano riprese con il cellulare durante una videochiamata in diretta. Una delle vittime è stata ripresa in video da uno dei ragazzi. “Sentivo voci che ridevano”, ha raccontato una delle due ragazzine vittime dello stupro di gruppo a Caivano.
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Nella sua ordinanza, il giudice del tribunale per i minorenni di Napoli non solo ritiene credibile il racconto delle due giovani vittime. Ma sottolinea che i video realizzati durante lo stupro di Caivano “mostrano la crudezza con cui venivano trattate dal branco le due vittime, minacciate e trattate alle mercé di cose”.
In uno video agli atti dell’inchiesta, una vittima viene minacciata, tra le risate del branco, che se non si fosse prestata a consumare un rapporto sessuale avrebbero “detto tutto” al padre. In pratica sarebbe stata la ragazzina a doversi vergognare per quello che stava accadendo e non i suoi stupratori. Infine, uno degli arrestati, avrebbe chiesto su Instagram ad una delle due cuginette di fidanzarsi con lui, per poi costringerla a subire rapporti sessuali sotto la minaccia di un bastone.
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