Dopo le auto a benzina e diesel, ora è la volta dei condizionatori. L’Unione Europa, che cerca di portare avanti una rivoluzione Green per ridurre l’inquinamento, ha infatti approvato una nuova normativa in materia F-gas, con conseguenze ben precise per i Paesi membri: dal 2027, all’interno dei territori del vecchio continente non potranno “essere venduti i condizionatori e pompe di calore che utilizzano i gas fluorurati, i cosiddetti F-gas appunto”. Non solo: “Entro il 2032 dovranno essere eliminati gli impianti più piccoli e, a partire dal 2035, quelli più grandi. L’obiettivo è arrivare gradualmente al 2050, anno in cui qualsiasi tipologia di consumo”. Una decisione che ha spaventato tante famiglie. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come spiegato dal Corriere della Sera, l’accordo è stato raggiunto in pochi minuti dal Parlamento e dal Consiglio Ue. Rispetto alla prima stesura delle norme, i tempi sono ora più distesi ma il risultato non cambia: si dovranno impiegare solo gas naturali. L’Unione ha infatti dichiarato guerra agli F-gas, gas sintetici che se dispersi rilasciano un elevato livello di emissioni. Alcuni esperti li hanno indicati come nemici dell’ambiente, essendo comunemente impiegati in condizionatori e pompe di calore presenti in ogni abitazione. (Continua a leggere dopo la foto)
“Condizionatori, 8 su 10 da cambiare”. Chi dovrà sostituirli
Quella dei gas naturali sarà, in ogni caso, una soluzione temporanea, visto che il pacchetto di norme proposto dalla Commissione ha tra i suoi obiettivi l0elettrificazione dei sistemi di riscaldamento e refrigerazione. Una condizione che richiederà un uso massiccio di pompe di calore elettriche: alcune stime parlano di circa 30 milioni di impianti entro il 2030. Le istituzioni europee, comunque, prevedono di effettuare nel 2040 le valutazioni necessarie. Ecco chi dovrà sostituirli. (Continua a leggere dopo la foto)
Se non ci saranno ripensamenti, insomma, a partire dal 2032 la maggior parte dei condizionatori presenti nelle case italiane saranno considerati “fuorilegge“. Una notizia che, in attesa di ufficialità e dell’annuncio di eventuali agevolazioni per sostituire il proprio impianto, ha creato non poca apprensione in rete, con tanti messaggi allarmati già comparsi sui social.