Le Ong si rigettano all’arrembaggio del governo italiano guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’organizzazione umanitaria spagnola Sea Watch annuncia infatti, con un post pubblicato sui suoi canali social, di essere pronta a far partire per il Mediterraneo la sua nuova imbarcazione, la più grande che la sua flotta abbia mai avuto: la Sea Watch 5. L’obiettivo dichiarato dei membri dell’organizzazione non governativa è quello di opporsi alle “politiche migratorie di estrema destra dell’Italia”.
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La Ong spagnola Sea Watch sfida la Meloni
“Stiamo inviando una nave contro le politiche migratorie di estrema destra dell’Italia. – questo il minaccioso post pubblicato su X dallo staff della Ong Sea Watch – Contro gli attacchi all’asilo e ai diritti umani da parte dell’UE e contro i tentativi di criminalizzazione da parte del governo tedesco. Ma soprattutto la Sea-Watch 5 difenderà il diritto alla vita”.
Sea-Watch 5 sets sail.
— Sea-Watch International (@seawatch_intl) November 15, 2023
We're sending a ship against Italy's ultra-right migration policies, against the attacks on asylum and human rights by the EU, & against the attempts of criminalization by the German government. But above all, the Sea-Watch 5 will defend the right to life. pic.twitter.com/u6keg6ynuG
“In un anno dove ci sono stati più di 2400 morti nel Mediterraneo, Sea Watch 5 è pronta a salvare vite e portarle al sicuro a terra in Europa. Siamo supportati da generose donazioni (dalla lotteria statale dei codici postali e da United4Rescue, associazione di Ong finanziata dal parlamento tedesco, ndr) e da una vasta alleanza della società civile”, si conclude così il messaggio della Ong spagnola, diretto non solo al governo Meloni ma anche a tutta l’Europa.
La Sea Watch 5 dovrebbe poi sbarcare tra qualche settimana in Italia dopo aver saltato migranti in giro per il Mediterraneo. Ma il decreto firmato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi obbliga queste imbarcazioni a rientrare in porto dopo il primo intervento, senza effettuarne altri. Il timore è che la nave Ong sfiderà il decreto del governo Meloni effettuando più interventi, per poi restare bloccata in un porto italiano per almeno 20 giorni. Anche se non sono escluse sanzioni più dure da pare delle nostre autorità.
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