Fino al giorno della sua scomparsa insieme a Giulia Cecchettin, per i suoi amici Filippo Turetta era soltanto un ragazzo gentile e timido. In loro però oggi rimangono solo rabbia e incredulità. Chi lo frequentava prima dell’omicidio di Giulia adesso si pone moltissimi interrogativi. C’è chi non se ne capacita e torna indietro con la mente ai ricordi dei momenti passati insieme, ma ancora non ci crede che quel ragazzo possa aver agito in maniera tanto brutale. Tra queste persone c’è anche Francesca Quintabà, una delle migliori amiche di Filippo, che ora vorrebbe incontrare di nuovo il ragazzo solo per dirgli quanto lui sia il vero sconfitto di questa situazione.
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Le grigliate insieme, i weekend con Giulia: il “mostro” quando sembrava innocuo
Per Francesca Quintabà è stato uno shock: dall’angoscia di non sapere dove fosse Filippo Turetta, è passata alla consapevolezza di aver frequentato un assassino. Lo racconta lei stessa a La Stampa: “All’inizio ho tempestato Filippo di messaggi. Gli chiedevo di tornare, con Giulia. Ero sicura che fossero vivi. Non potevo immaginare che il mio amico avesse fatto una cosa così. Poi è cambiato tutto. Quando hanno scoperto il cadavere di Giulia, mi è crollato il mondo addosso. Ho provato, e continuo a provare, una rabbia che non riesco a spiegare. Su Facebook ho letto il saluto del suo papà, mi si è spezzato il cuore in mille pezzi. Giulia aveva tutta la vita davanti: la laurea, tanti traguardi da raggiungere. E invece è finito tutto, per colpa di un piccolo uomo, subdolo e meschino”.
Francesca conosceva Giulia: “Una persona splendida”
Francesca e Filippo erano grandi amici secondo quanto afferma lei stessa. Uniti dalla conoscenza comune del fidanzato di lei, facevano insieme tutte le cose che si fanno in gruppo a 30 anni e lei gli aveva aperto le porte di casa. “Era compagno di classe del mio ex fidanzato, con cui sono stata insieme quattro anni e mezzo. – ricorda – È stato lui a presentarmi Filippo, abbiamo legato subito. Giravamo sempre in quattro, io ero l’unica ragazza del gruppo. Filippo è stato a casa mia, ha dormito da me un mucchio di volte, era sempre qui quando organizzavo le grigliate con gli amici. Ora provo una rabbia che non so spiegare. Avevamo trascorso insieme anche l’ultimo Capodanno, nella casa di montagna del mio ex, a Tonezza del Cimone. C’era anche Giulia”.
Di Giulia Cecchettin conserva un ricordo bellissimo e ne traccia un ritratto molto positivo: “Io e Giulia ci siamo messe in disparte rispetto agli altri, e lei si è aperta. Mi ha parlato della mamma. È un momento che ricorderò sempre. Quella sera ho conosciuto una ragazza buona, educata, a modo. Veramente una persona splendida. Mi dispiace solo non averla frequentata abbastanza. Ora tengo sempre con me il quadernetto che ci aveva regalato per ringraziarci dell’ospitalità”.
Dopo la rottura era diventato “illogico”
Anche Francesca Quintabà aveva notato che dopo la rottura il suo amico era cambiato in modo preoccupante ed inquietante: “Era disperato, distrutto. Mi aveva detto che l’aveva lasciato perché lei voleva riprendersi i suoi spazi. Una cosa normale. Ma lui non riusciva a rassegnarsi all’idea di non stare più con Giulia, non accettava che fosse finita. Io gli dicevo che non poteva continuare a logorarsi. Ho provato a spiegargli che amare è vivere insieme, e non in funzione di un’altra persona. Gli ho detto di dare gli esami che gli mancavano all’università, di raggiungere i suoi traguardi con le sue gambe. Ma lui non riusciva nemmeno più a studiare. Ero preoccupata, lo trovavo illogico”. Nelle ultime settimane però era sembrato più tranquillo e non nominava più Giulia: lei, come gli altri amici del ragazzo, aveva pensato che le cose si fossero risolte. Invece, forse, stata già pianificando un piano omicida. “Se pensavo che si sarebbe potuto trasformare in un assassino? No. All’apparenza era un ragazzo tranquillo. Un po’ riservato, ma comunque di compagnia. Le volte in cui l’ho visto insieme a Giulia, non mi ha mai dato modo di pensare a nulla di strano. Ora se rivivo i momenti passati insieme mi vengono i brividi. Sembrava un ragazzo normale, si è rivelato un mostro”, conclude.