Il governo italiano guidato da Giorgia Meloni ha proposto un piano ambizioso ma discutibile per affrontare la questione migratoria, creando un centro di trattenimento in Albania per richiedenti asilo provenienti da Paesi considerati sicuri. Tuttavia, le cifre associate al progetto, chiamato “Italia in Albania”, hanno suscitato preoccupazioni e polemiche.
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Cifre Elevate e Pregiudizio Finanziario: i problemi di Giorgia Meloni
Secondo stime provenienti dagli uffici tecnici dei ministeri degli Esteri e dell’Interno, il costo totale per il 2024 sarà di quasi 100 milioni di euro, seguito da ulteriori 50 milioni per ognuno dei quattro anni successivi. In totale, il progetto richiederà almeno 300 milioni di euro in cinque anni per la realizzazione delle strutture, i trasferimenti delle forze di polizia, la strumentazione logistica e le procedure d’asilo. Questa cifra è spropositata se paragonata al costo totale di tutti e dieci i Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) italiani degli ultimi quattro anni, che è stato di 52 milioni di euro.
Una delle principali critiche riguarda il numero di migranti che il piano si propone di gestire. Inizialmente, sono stati annunciati 3.000 posti disponibili con un turnover mensile, portando la cifra annunciata a 36.000 migranti all’anno. Tuttavia, ora emerge che i posti iniziali saranno 720, e il turnover non sarà mensile, ma potrebbe estendersi fino a 18 mesi. Questo significa che il numero effettivo di migranti che il piano potrebbe ospitare all’anno sarebbe notevolmente inferiore.
La mancanza di turnover potrebbe creare problemi enormi ai richiedenti asilo
Il governo prevede di trattenere in Albania non solo richiedenti asilo provenienti da paesi sicuri, ma anche coloro che sono già stati espulsi e attendono il rimpatrio, con un potenziale trattenimento fino a 18 mesi. Questo solleva la preoccupazione che i posti saranno occupati a lungo, impedendo l’arrivo di nuovi migranti. Inoltre, il governo pianifica di mantenere l’extraterritorialità, impedendo ai migranti di mettere piede in territorio albanese.
Un progetto molto costoso
Il costo complessivo del piano include 36 milioni di euro per la costruzione di due centri, oltre a spese significative per il viaggio, il mantenimento e le indennità di trasferta delle forze di polizia italiane. Inoltre, le spese per la commissione territoriale per l’asilo, la gestione del centro e i trasferimenti dei migranti tra Italia e Albania contribuiscono ulteriormente ai costi elevati dell’operazione. Il governo deve affrontare le preoccupazioni relative alle norme sulla giurisdizione e alla giurisdizione stessa del piano. L’estraterritorialità, con i migranti trattenuti in territorio albanese, solleva domande sulla legittimità delle procedure, e si teme una valanga di ricorsi da parte dei migranti coinvolti.
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