Incentivi fino a 13.750 euro per acquistare un’auto elettrica nuova se si rottama una macchina vecchia, da Euro 0 fino a Euro 2, e si ha un reddito familiare inferiore a 30 mila euro. È il massimo previsto dal nuovo meccanismo di Ecobonus messo a punto dal governo Meloni. Tetto che scende a 11 mila euro se l’Isee è più alto di 30 mila euro. Un sistema su cui da mesi lavora il ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, che è stato condiviso nell’ultimo tavolo auto specifico, che riunisce sindacati, Stellantis e Anfia. Il debutto nel 2024, dopo che il governo avrà fatto un nuovo Dpcm, entro gennaio, per recepire i cambiamenti e le novità, tra cui il leasing sociale per le famiglie con reddito medio basso. Un sistema importato dalla Francia, che permetterà ai nuclei con un reddito basso di avere un contributo a fronte di un contratto di noleggio non inferiore ai tre anni per usare una vettura che rientra tra quelle incentivate con l’Ecobonus. I dettagli verranno definiti dopo il varo del Dpcm, così come l’ente che gestirà il leasing, un meccanismo proposto dall’Aci.
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Gli obiettivi dei nuovi incentivi
I nuovi incentivi, spiega Repubblica, seguono tre obiettivi. Il primo. Ricambio del parco auto circolante in Italia, il più vecchio d’Europa, con 11 milioni di mezzi euro 0-1-2-3 che inquinano. Il secondo. “Supportare le famiglie meno abbienti e che hanno macchine vecchie, ma non hanno le risorse per cambiarle”, rimarca Urso. “Ricerchiamo una sostenibilità sociale oltre, ed è il terzo obiettivo, ad una sostenibilità ambientale che deve privilegiare il prodotto nazionale – dice Urso – cercheremo di favorire l’acquisto di vetture fatte in Italia”.
I contributi più alti vanno alle vetture elettriche. Chi non ha mezzi da rottamare, sottolinea il quotidiano, può contare su un contributo di 6 mila euro. Con Isee sotto i 30 mila l’incentivo sale a 7.500 euro. Chi rottama un Euro 3 può contare su 10 mila euro di sconto, che può arrivare a 12.500 sulla base del reddito. Stessi meccanismi per le ibride plug-in, mentre per le termiche il contributo c’è solo se si rottama e non sono previsti extra sulla base al reddito. Si va da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 3 mila euro.
Quanti saranno i fondi a disposizione? Saranno 610 milioni, a cui bisogna aggiungere i 320 milioni avanzati dal 2023. Gli incentivi studiati dal governo Draghi per comprare auto elettriche e ibride plug-in non hanno avuto successo, colpa dei prezzi troppo alti delle macchine. Gli incentivi rafforzati del governo Meloni serviranno ad incentivare le immatricolazioni di vetture alla spina in Italia? “È una sperimentazione – risponde Urso a Repubblica – se i nuovi bonus invertiranno la tendenza dovremo penderne atto e spostare risorse sui piani di investimenti produttivi”.
Contributi che dovrebbero sostenere le immatricolazioni. Le vendite in Europa stanno rallentando: il mercato, dopo tredici mesi di crescita a doppia cifra, è salito solo del 6% a novembre. Pesa la frenata della Germania (-5,7%) proprio per lo stop agli incentivi con un crollo delle vendite di elettriche (-22,5%) e ibride plug-in (-59,3%). E in Italia il mercato delle elettriche “pure” supera di poco il 4%.