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Si lancia nel vuoto con la figlia e il cane. Chi è la madre omicida

Si chiama Giulia Lavatura la donna che stamane a Ravenna, si è lanciata dal nono piano di un palazzo di via Dradi insieme alla sua bambina di 6 anni e al cane. La piccola e l’animale sono morti sul colpo, la donna è invece ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Bufalini.

Nel frattempo la donna è stata arrestata e il pm Stefano Stargiotti ha aperto un fascicolo per omicidio pluriaggravato e uccisione di animali, dal momento che è morto anche il cane, trascinato nel volo.

La donna era seguita da una decina di anni da un centro per la salute mentale. Non risultano però denunce e né particolari tensioni che possano giustificare un gesto di tale entità.

Il marito era in casa con lei ma non si è accorto di nulla

Il dramma è avvenuto all’improvviso: dev’essersi trattato di un gesto veloce perché il marito della donna, che era in casa, pare non si sia accorto di nulla. Addirittura pare che siano stati gli agenti delle volanti ad avvisare l’uomo, dopo il ritrovamento dei corpi.

La donna, al momento pare sia in condizioni gravissime: a quanto pare ad attutire la sua caduta potrebbero essere state le impalcature che in questo momento ricoprono interamente la facciata del palazzo.

Una vicina ha dato l’allarme

La prima ad accorgersi della terribile disgrazia è stata una vicina: ha udito le urla strazianti della piccola che, cercando di liberarsi della stretta della madre, ha urlato più volte, implorando: “Mamma, non farlo!”. Non è riuscita a resistere alla stretta della donna che l’ha scaraventata giù, per poi fare la stessa cosa con il cane. Gli operai sulle impalcature si sono accorti di tutto: sono stati loro a dare l’allarme.
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Il post su Facebook che annunciava la tragedia

Poco prima della tragedia, Giulia ha scritto un lungo post Facebook per confessare che la colpa di quanto stava per compiere era di suo padre (nonché nonno di sua figlia) perché “violento e aggressivo”. “Nessuno me lo tiene lontano, mi perseguita”, scriveva la donna.

Secondo quanto scritto nel post, dai tratti deliranti, l’uomo sarebbe stato “aggressivo” anche con la figlia. “Niente ordinanza restrittiva – continua – perché non ho video delle violenze domestiche. Inutile la questura. Ero incinta e nemmeno questo per tutelarmi”. La donna di 41 anni era seguita dal Centro di Salute Mentale e nel post fa spesso riferimento a “complotti” orditi dai familiari per tenerla in cura.

Nel lungo post, la donna spiega che il nonno della bimba di 6 anni avrebbe perseguitato lei e il marito. “Per 600mila euro vuole indebitarci – spiega online con frasi molto spesso sconnesse -. Non porta a termine un caricamento di 4 pdf in un mese per un Bonus 110”. Nel testo, la donna parla anche del cagnolino con il quale si è gettata dal terrazzo. “Non vi dico – spiega – come hanno trattato la mia barboncina nel 2018”.

Ancora sul padre, lo accusa anche di aver maltrattato la “nonna demente, facendola sedere davanti al camino a prendersi gli spruzzi bollenti in faccia”. Ancora sul padre, la donna continua rivolgendosi questa volta al marito: “Tu ti schieri sempre con lui, sai le violenze che ho subito in quella casa”. “Spesso, dopo le violenze domestiche, mio padre mi prenota un TSO. Possibile che debba ricorrere a un avvocato per tutelare la mia privacy?”.

Infine le ultime terribili parole sono contro il marito. “Davide mi dispiace, non mi aiuti a tenerlo lontano. Te l’ho chiesto mille volte. Non proteggi la tua famiglia. Sono 6 anni Davide che ti comporti con odio nei miei confronti. L’idea di una bimba è stata tua, ma ne hai avuto subito la repulsione. Non fai nemmeno una telefonata per augurarle buon natale. So che le vuoi bene, ma hai brutti modi con me. Guardi solo il tuo cellulare 24 ore al giorno”.

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