La proposta del piano fiscale Trump
A poche settimane di distanza dal fallimentare tentativo di abrogare l’Affordable Care Act, passato alla storia come Obamacare, il Tycoon e i suoi sostenitori repubblicani cercano di far dimenticare velocemente il proprio insuccesso, cominciando a diffondere la proposta di un nuovo piano fiscale Trump, già da tempo anticipato durante la propaganda per le elezioni presidenziali.
Il team del presidente americano cerca di riguadagnare credibilità e, non avendo rispettato le importanti promesse sulla lotta all’Obamacare, cerca ora di ottenere consensi riproponendo quella riforma fiscale tanto pubblicizzata nelle campagne elettorali alla fine dello scorso anno. Il chiaro obiettivo di Trump è arrivare alla fine dei primi dodici mesi del proprio mandato potendo dire che qualcosa è veramente cambiato.
La proposta di riforma non è stata presa molto sul serio, vista la mancanza di indicazioni logistiche dettagliate per compensare il calo delle entrate e le probabili lotte lobbiste per far passare leggi vantaggiose per una parte piuttosto che un’altra. Nonostante l’entusiasmo per il possibile abbassamento delle imposte societarie, Wall Street sta sottovalutando la situazione, non dando molte speranze ad un piano fiscale che invece potrebbe riservare qualche sorpresa.
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Perché il piano fiscale Trump potrebbe avere successo
In una recente intervista Evan Brown, responsabile degli asset di UBS Asset Management, ha spiegato che, analizzando l’andamento e gli attuali livelli dei mercati, Wall Street dà già per spacciato il piano fiscale Trump. Questo scetticismo sarebbe dovuto al recente insuccesso incassato dalla nuova legge sanitaria, segno che l’attuale amministrazione non è capace di convincere e ottenere successi concreti. In verità proprio questa sconfitta ha già messo Trump e il suo staff con le spalle al muro, quindi è evidente che con questa nuova proposta fiscale farà di tutto per non fallire per la seconda volta.
Pur non chiarendo come sarebbe possibile alleggerire la pressione fiscale sulle aziende, il piano fiscale Trump offrirebbe grandi vantaggi alle grandi imprese e multinazionali, che vedrebbero scendere le imposte societarie dal 35% attuale ad almeno il 20%. Per questo motivo la proposta sta riscuotendo un notevole entusiasmo da parte degli imprenditori più facoltosi, che hanno indubbiamente influenza sul Consiglio e potrebbero spingere per l’approvazione del piano.
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I principali vantaggi del taglio delle imposte
Appare evidente che le aziende che trarrebbero maggiore vantaggio dal piano fiscale Trump sono quelle che pagano più tasse, ovvero le imprese tecnologiche. L’andamento in borsa di queste società è apparso strettamente legato all’operato del Tycoon e già la sola proposta di un abbassamento delle aliquote ha fatto aumentare il valore delle azioni di tali aziende.
Se da un lato la riforma porterebbe alle imprese i guadagni legati all’aumento delle loro quotazioni in borsa, dall’altra parte il risparmio sulle tasse libererebbe fondi da poter mettere da parte o reinvestire in profitti generati all’estero. Per alleggerire la pressione fiscale, molte aziende hanno preferito finora investire in altri Paesi, con imposte più convenienti; riportare in patria almeno una parte di quei capitali potrebbe favorire l’economia statunitense. Non bisogna dimenticare poi che i fondi risparmiati potrebbero servire a riacquistare azioni proprie, spingendo al rialzo i titoli e favorendo sia gli azionisti che il mercato interno.
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