Dopo i fatti di Milano, Foggia e Pistoia, torna l’incubo dei cavi d’acciaio tesi sulla strada. Stavolta ci è scappato anche il morto. È successo a San Nicola di Bisenti, in provincia di Teramo, dove domenica pomeriggio ha perso la vita Damiano Bufo, un 25enne originario di Castiglione Messer Raimondo.
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La dinamica dell’incidente
Secondo le prime ricostruzioni della tragedia avvenuta vicino Teramo, Damiano Bufo era un grande appassionato di moto. Stava facendo motocross con un gruppo di amici quando, a causa del cavo d’acciaio teso fra due alberi, ha perso il controllo della sua moto cadendo a terra.
Nonostante l’arrivo in pochi minuti dei soccorritori del 118, purtroppo per il ragazzo non c’è stato nulla da fare a causa delle gravi ferite riportate nella caduta. Sotto shock la comunità del suo paese, Castiglione Messer Raimondo, dove Damiano Bufo era nato e aveva vissuto fino a due anni fa, prima di trasferirsi a Pineto. Il sindaco Vincenzo D’Ercole esprime “profondo cordoglio e vicinanza” alla famiglia del ragazzo.
Come già accennato, prima del caso di Teramo recentemente si erano già verificati episodi simili. A Milano il 4 gennaio scorso è stato arrestato un ragazzo di 24 anni, un giovane milanese con precedenti, con l’accusa di strage e attentato alla sicurezza dei trasporti perché accusato di aver teso un cavo di acciaio ad altezza uomo in viale Toscana. Un uomo di 47 anni si è poi fratturato entrambi i gomiti cadendo dalla bicicletta nei boschi del Montalbano, in provincia di Pistoia, sempre a causa di un cavo. E, infine, anche a Foggia il 21 febbraio un automobilista, mentre percorreva il Tratturo Camporeale, alla seconda rotonda, altezza Villa Reale, si è trovato di fronte un cavo d’acciaio teso tra due pali.