Una notizia che ha causato subito un allarme sui social, quella di una flotta russa di fronte le coste della Sicilia. Ma cosa sta succedendo davvero? Facciamo chiarezza. Si tratta di tre navi militari provenienti dal Mar Baltico e dirette in Siria, armate con mitragliere a tiro rapido e missili a corto raggio.
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Il passaggio di queste imbarcazioni ha richiesto misure di sicurezza eccezionali, con il carico segreto che non è stato reso noto, di natura bellica. Un passaggio ravvicinato alle nostre coste obbligato per la flotta di Mosca e di Vladimir Putin: troppo alto, infatti, il rischio per queste imbarcazioni militari se prendessero il largo nel Mar Nero con i droni marittimi o i missili a lungo raggio di Kiev sempre in agguato. Ma cosa sta facendo la flotta russa nel Canale di Sicilia e quali sono i suoi obiettivi? Lo ha spiegato Gianluca De Feo su La Repubblica: “La loro missione abituale è quella di far sbarcare truppe e mezzi d’assalto. Nelle ultime settimane Mosca sta prendendo misure di sicurezza straordinarie per il trasferimento di equipaggiamenti verso il porto siriano di Tartus, da cui poi spesso vengono smistati ai Paesi amici dell’Africa e del Medio Oriente”.
Flotta russa con armi segrete entra nel Mediterraneo
Operazioni di trasporto merci assolutamente top secret che, vista la guerra in Ucraina, “ora partono dal Baltico, costeggiano tutta la costa atlantica della Ue e quindi superano le Colonne d’Ercole. Anche nel Mediterraneo, però, i cargo non vengono mai lasciati da soli, facendoli accompagnare da una scorta armata”.
“Si sono mosse tre unità partite dalla regione di San Pietroburgo, con una breve tappa a Kaliningrad – ha spiegatp De Feo – si tratta del ‘Ivan Gren’, una delle più moderne navi russe da assalto anfibio, del ‘Alexander Otrakovsky’, gemello delle quattro ‘Ropucha’ affondate o danneggiate in Crimea dai missili di Kiev, e della petroliera Kola”. Cosa c’è nelle loro stive? Probabilmente carri armati, cingolati corazzati o cannoni semoventi. “Il loro via-vai nei mari testimonia come il Cremlino continui a giocare una partita globale, in cui oltre alle trincee dell’Ucraina mira a conquistare posizioni in altri Paesi e in altri continenti”.