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Cimici asiatiche: in pericolo il raccolto di mele, pere, albicocche

Allarme cimici asiatiche nelle regioni del Nord

Comunemente chiamate cimici asiatiche, le Halyomorpha halys si riconoscono per il colore, infatti, mentre le nostrane sono di colore verde acceso, le prime sono grigie e marrone. Per la prima volta in Italia si sono viste nel 2013 quando hanno colpito Piemonte e Lombardia. Dopo un anno ad essere infestate erano le campagne di Liguria e Toscana.
Nel 2015 hanno invaso Trentino e Marche ed ora stanno colpendo i campi di mele, pere e albicocche dell’Emilia Romagna facendo gridare all’allarme, visto che la diffusione potrebbe mettere in ginocchio gli allevatori della zona. Il pericolo è rappresentato dalla saliva di questo insetto che provoca necrosi e deformazioni nei frutti.
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Caratteristiche dell’Halyomorpha halys

Le cimici asiatiche sono particolarmente pericolose perché hanno un’elevata resistenza, visto che ogni giorno riescono a percorrere dai 2,5 ai 5 Km, inoltre hanno un’elevata riproduttività. Un insetto può produrre ogni anno 285 uova, non solo, perché le femmine a loro volta depongono anche nello stesso anno di nascita, quindi si ha una moltiplicazione esponenziale.
A parlare delle caratteristiche di questo insetto è l’entomologa dott.ssa Maistrello che ricopre anche il ruolo di responsabile PSR, Programma Sviluppo Rurale, della regione Emilia Romagna. Sottolinea che quest’insetto arriva da Corea e Cina, ma combatterlo è difficile in quanto ancora non sono stati trovati prodotti in grado di distruggerlo senza allo stesso tempo danneggiare insetti impollinatori.
Finora sono stati provati diversi trattamenti, tra cui piretroidi e fosforganici, questi hanno avuto effetti limitati in quanto gli insetti si spostano molto facilmente e si riproducono in fretta.
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L’importanza del clima

A dare una mano, anche se limitatamente, è stato il clima, infatti il freddo della primavera del 2016 e le piogge hanno in parte distrutto le cimici asiatiche, mentre l’eccessivo caldo del 2017 ha ammazzato molte giovani Halyomorpha halys e distrutto parte delle uova deposte.
Questo però è stato solo un blando argine, utile a far capire come si evolve questo insetto e cosa può combatterlo. Infatti, se una parte è stata distrutta, un’altra si è trasferita nei campi coltivati dove gli alberi erano irrigati e quindi c’era un clima più favorevole.
cimici asiatiche pericolo per l'agricoltura del nord italiaCome combattere le cimici asiatiche

La dott.ssa Maistrello, sottolinea però che importanti novità in grado di aiutare gli agricoltori a liberarsi delle cimici asiatiche, possono arrivare dal CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura) con sede a Firenze. Sembra che il nemico sia Ooencyrtus telenomicida, un imenottero dalle dimensioni ridottissime che mangia uova di cimice asiatica, in questo modo impedisce la proliferazione senza bisogno di usare pesticidi che potrebbero danneggiare gli insetti buoni.
Trovare una soluzione è urgente, infatti i dati del CREA dicono che nel 2016 a causa dell’Halyomorpha halys si è perso il 40% del raccolto di kiwi e pere, pesanti inoltre sono stati i danni ad altre colture come mele, pesche, nocciole, uva, soia. Non finisce qui, secondo la Coldiretti ad essere a rischio sono circa 300 tipologie di coltura.
Visto l’allarme l’Emilia Romagna ha già provveduto a stanziare 10 milioni di euro finalizzati all’acquisto di reti il cui scopo è proteggere le colture. La Lombardia, invece, ha stanziato 2,5 milioni di euro.
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