La guerra in Ucraina non ha ancora visto la sua conclusione, e le continue schermaglie – per usare un eufemismo – fra la Russia e l’Alleanza Atlantica da tempo tengono il mondo intero in apprensione. Il termometro delle preoccupazioni per un possibile conflitto globale registra momenti più drammatici e altri più rassicuranti. Ma non è semplice capire che cosa accadrà veramente al termine di questo confronto fra superpotenze che si combatte su diversi fronti, e non solo a Kiev. La speranza di tutti è che i contrasti fra Russia e Stati Uniti, con la Cina come spettatrice interessata, non sfocino in uno scontro militare. Ma se l’Occidente manterrà la linea attuale in Ucraina, continuando a inviare aiuti e armi, il rischio di un incidente che scateni l’imponderabile è sempre presente. Anche perché l’esercito di Zelensky sconta la penuria di uomini che più vanno avanti i combattimenti, più risulta evidente. La popolazione ucraina non ne può più e spera che si arrivi al più presto a un trattato di pace. (continua dopo la foto)
In queste condizioni, per potersi opporre ancora a lungo a Mosca, l’Ucraina avrebbe bisogno non solo di armi, ma anche di truppe. E questo è il pericolo maggiore per la pace in Europa e nel mondo. Altro motivo di apprensione, rispetto alla prospettiva di un allargamento del conflitto, sono le previsioni – e le conseguenti azioni – di alcuni leader di Paesi europei. In particolare, secondo quanto riporta Marco Antonellis sul Giornale d’Italia, il Presidente Serbo Aleksandar Vucic ha deciso di preparare il suo Paese in vista di una Grande Guerra che, a suo parere, sarà combattuta molto presto in Europa. “Ci aspettiamo una catastrofe fra tre o quattro mesi, se non prima“, avrebbe detto Vucic. Spiegando che “l’infrastruttura diplomatica internazionale è collassata, mentre al contrario l’apparato militare è in forte espansione“. Un tema, quello del proliferare della produzione di nuovi armamenti, che riguarda anche la Cina, che negli ultimi mesi ha incrementato in modo significativo il suo apparato bellico. Questo quadro complessivo, secondo il Presidente Serbo, porterà inevitabilmente al conflitto globale. Una possibilità che speriamo di evitare, ma che rimane sospesa come una spada di Damocle sulle nostre teste.