Fumare fa male, si sa, e in molti, al fine di smettere, passano alla sigaretta elettronica. Ormai è diffusissima, ma siamo sicuri che sia davvero meno dannosa per la salute? La risposta è no. Non si tratta di un innocuo surrogato esente da rischi per il nostro organismo, tutt’altro. Una nuova ricerca desta un certo allarme, giacché emerge che fumare sigarette elettroniche aumenterebbe le concentrazioni di cadmio, piombo e uranio nelle urine. Lo studio peer reviewed, ovvero già sottoposto a revisione paritaria, è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Tobacco Control, basato sulle risposte di 200 adolescenti che utilizzavano sigarette elettroniche “occasionalmente” (0,9 svapate medie al giorno), in modo “intermittente” (7,9 al giorno) e “frequentemente”, dunque 27 al giorno.
Leggi anche: Auto elettriche: “Sono spazzatura, lo dissi fin da subito”. L’esperto smonta il bluff del finto ecologismo
La ricerca riporta che i campioni di urina di coloro che svapavano abitualmente presentavano fino al 40% in più di piombo, nonché il doppio della quantità di uranio rispetto a coloro che usavano la sigaretta elettronica solo occasionalmente. Inoltre, è stato riscontrato che, rispetto a coloro che preferivano aromi al mentolo, i livelli di uranio erano più alti del 90% nelle urine di coloro che usavano aromi dolci e del 40% maggiori in coloro che svapavano abitualmente con aromi fruttati. L’esposizione cronica ai metalli, anche a bassi livelli, può portare a effetti dannosi sulla salute, “influenzando la funzione cardiovascolare, renale, cognitiva e psichiatrica“, ha affermato al British Medical Journal Daisy Dai, coautrice e ricercatrice presso l’Università del Nebraska, coadiuvata nello studio da Andrew Kochvar e Gary Hao, come si legge su L’Indipendente. “L’uso della sigaretta elettronica durante l’adolescenza può aumentare la probabilità di esposizione ai metalli, che potrebbe influenzare negativamente lo sviluppo del cervello e degli organi”, ha dichiarato alla Cnn, argomentando in merito a questo studio, il dottor Lion Shabab, professore di psicologia della salute presso l’University College di Londra, non coinvolto nella ricerca.
Non è, in realtà, la prima volta che si parla dei probabili rischi per la salute fumando le sigarette elettroniche. In passato persino l’Organizzazione mondiale della sanità si era espressa, sottolineandone i pericoli: “Hanno effetti nefasti sulla salute”, diceva nel dicembre 2023 il responsabile della promozione alla salute dell’Organizzazione mondiale della sanità, Rudiger Krech.
Da una altra recente ricerca dell’University College London (UCL) e dell’Università di Innsbruck, pubblicato sulla rivista Cancer Research, è dimostrato come anche le “e-cig” sprigionino delle sostanze cancerogene. I ricercatori dell’ateneo londinese e di quello di Innsbruck, con la ricerca svolta su 3.500 campioni di cellule, hanno stabilito che il fumo di sigarette elettroniche, come leggiamo su Il Messaggero, può causare le stesse modificazioni del Dna riscontrate nelle cellule dei fumatori tradizionali, associate al maggior rischio di sviluppare il cancro.